Walk of Fame – Leonardo DiCaprio – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana a cura di Lia Colucci
Divo e, soprattutto, antidivo, Leonardo DiCaprio è un personaggio unico nello star system contemporaneo. Salutato come il nuovo James Dean ma anche come il nuovo River Phoenix, si è rivelato piuttosto, grazie al suo pluriennale sodalizio con Martin Scorsese come novello Robert De Niro. Lasciandosi alle spalle l’idolatria di un pubblico adolescenziale, DiCaprio si è fatto apprezzare dalla critica e dal pubblico internazionale come interprete versatile, coraggioso, capace di mettere in gioco sé stesso ribaltando con classe e talento tutti i cliché che la stampa ha tentato di affibbiargli, come solo una vera star sa fare. Leonardo Wilhelm DiCaprio nasce a Los Angeles, l’11 novembre del 1974, da un editore di fumetti indipendenti di origine italiana e da una casalinga tedesca. Leggenda vuole che l’attore, ancora nel grembo materno, abbia scalciato proprio di fronte a un dipinto di Leonardo Da Vinci nella Galleria degli Uffizi e da lì derivi dunque il suo nome. Dopo il divorzio dei genitori, il piccolo cresce con la madre e la nonna, ricevendo un’educazione cattolica, presso Echo Park, malfamato quartiere di Los Angeles. A soli 5 anni partecipa allo show televisivo Romper Room, ma si dice sia stato licenziato per l’eccessiva esuberanza. Lavora poi in alcuni spot televisivi e per il programma Mickey’s Safety Club.
Dopo le scuole superiori, frequenta i corsi di recitazione della Seeds Elementary School alla UCLA e inizia poi una lunga gavetta televisiva: nel 1990 è nel cast della serie tv Fra nonni e nipoti, di The New Lassie e di alcune soap opera, una su tutte Santa Barbara. Il debutto cinematografico avviene invece nel 1991, con l’horror Critters 3, poi torna sul piccolo schermo in Pappa e ciccia (1991) e ottiene maggiore visibilità con Genitori in blue jeans (1991-1992). DiCaprio si guadagna poi il plauso della critica, una nomination all’Oscar e al Golden Globe grazie al ruolo del giovane ritardato Arnie in Buon compleanno, Mr. Grape (1993), dov’è al fianco di Johnny Depp e Juliette Lewis. È poi accanto a Robert De Niro in Voglia di ricominciare (1993), rifiuta il ruolo di Robin in Batman Forever (1995) e prende invece il posto di River Phoenix, deceduto nel 1993, in Poeti dall’inferno (1995). Recita poi, insieme a Gene Hackman e Sharon Stone nel western di Sam Raimi Pronti a morire (1995) e torna sullo schermo con De Niro per La stanza di Marvin (1996). Il 1996 è l’anno della svolta: DiCaprio incarna infatti un postmoderno Romeo in Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann, ottenendo così il suo primo premio importante: l’Orso d’Argento al Festival di Berlino come miglior attore. Ma sarà il ruolo di Jack in Titanic (1997) di James Cameron a donargli la celebrità, consacrandolo nell’ambìto olimpo delle star più amate dagli adolescenti di tutto il mondo. Uscito nel 1997, Titanic ad oggi è il secondo maggior incasso mondiale di sempre (dopo Avatar) e vanta la maggior quantità di premi Oscar mai ottenuti (undici in tutto), pari solo a quelli di Ben Hur e de Il ritorno del re. Per il film di Cameron, DiCaprio viene candidato ai Golden Globe e ottiene un MTV Movie Award come miglior attore protagonista.
Ma il ruolo di idolo dei giovanissimi sta assai stretto all’attore che da vero antidivo, finisce per prendere in giro sé stesso e il suo successo (interpreta una star che sfascia stanze d’albergo) nel film successivo: Celebrity di Woody Allen (1998). Segue La maschera di ferro (1998) con Gérard Depardieu e John Malkovich e l’ipercreativo (secondo alcuni anche troppo) The Beach (2000) di Danny Boyle. Viene bocciato ai provini per American Psycho (2000), poi interpretato da Christian Bale, per questioni di cachet non recita in Harvard Man (gli viene preferito il meno esoso Adrian Grenier) e per le stesse ragioni non ottiene il ruolo di Anakin Skywalker nel secondo e nel terzo episodio della saga di Star Wars, andato poi a Hayden Christensen. Nel 2001 è protagonista della pellicola di Steven Spielberg Prova a prendermi (2001), accanto a Tom Hanks e Christopher Walken, per cui ottiene un’altra candidatura ai Golden Globe. Rifiutato il ruolo di Peter Parker in Spiderman (2002), DiCaprio stringe il più importante sodalizio artistico della sua vita: quello con Martin Scorsese, che lo sceglie per Gangs of New York (2002), con Cameron Diaz e Daniel Day-Lewis. Nel 2004 attore e regista tornano a collaborare per The Aviator, biopic d’autore sul mefistofelico produttore cinematografico Howard Hughes: per DiCaprio un’altra nomination all’Oscar, ai Golden Globe e ai BAFTA. Nel 2006 DiCaprio è di nuovo diretto da Scorsese in The Departed – Il bene e il male (2006), rifacimento hollywoodiano di Infernal Affairs, dove recita al fianco di Jack Nicholson e Matt Damon. Seguono l’impegnato, ma patinato, Blood Diamond (2006) e Nessuna Verità di Ridley Scott (2008). Ancora un film di Scorsese nel 2009: Shutter Island (2009) con Max von Sydow. Una nuova candidatura all’Oscar l’attore se la guadagna con Revolutionary Road di Sam Mendes dove torna accanto a Kate Winslet, già collega di set per Titanic. Il visionario e geniale Christopher Nolan lo dirige poi in Inception, con eccezionale successo di critica e pubblico. Nel 2012 DiCaprio punta seriamente all’Oscar o con J. Edgar, diretto dal veterano Clint Eastwood, attualmente nelle sale, ma tornerà presto sul grande schermo e stavolta in 3D nella riedizione stereoscopica del film che l’ha reso celebre: Titanic.