L’uomo che non cambiò la storia

L’uomo in questione è un professore universitario: Ranuccio Bianchi Bandinelli, massimo studioso italiano d’arte romana e tra i padri dell’archeologia moderna. Il che, negli anni trenta, faceva di lui un personaggio di cui il regime fascista andava fiero… Salvo che il professore, era un convinto antifascista. I nodi vengono però al pettine in occasione del famoso viaggio di Hitler in Italia del 1938, quando Ranuccio viene cortesemente invitato ad accompagnare in veste di interprete e cicerone Duce e Fürher, in giro per musei e siti archeologici. A questo punto si ritrova davanti a un bivio: vestire in orbace e scattare sull’attenti davanti ai due odiati dittatori, o compromettere studi, carriera e forse incolumità personale? Insomma: che fare? Quando poi il cortese invito si trasforma in un ordine perentorio che lui non può rifiutare, non ha più scelta. Ma una volta “reclutato” obtorto collo, il professore si rende conto che nessuno lo perquisisce, nessuno lo controlla, che può avere la massima libertà d’azione decidendo tempi e percorsi delle visite guidate… Mettendogli (per quattro giorni di seguito) quei due mostri a meno d’un metro di distanza… La Storia gli sta offrendo un’occasione incredibile: lui potrebbe fermare la loro follia. Potrebbe ucciderli. Il nostro uomo non ci dorme la notte. E nonostante la sua pacifica natura di tranquillo studioso, non solo prende l’ipotesi in considerazione, ma addirittura inizia a pianificarla nei dettagli. Come egli stesso annota minuziosamente su un taccuino che, ritrovato qualche anno dopo, sarà stampato col titolo: “Hitler e Mussolini 1938, il viaggio del Führer in Italia”. Come andarono le cose dopo quel 1938, la Storia ce lo ricorda bene. Questo film ci racconta invece dettagliatamente e irresistibilmente come non andarono. E soprattutto quale postuma vendetta di stile è sopravvissuta di quell’indimenticabile lezione tenuta ai due dittatori dal professor Bianchi Bandinelli.

Regia: Enrico Caria
Cast: Stefano De Sando
Sceneggiatura: Enrico Caria
Soggetto: Enrico Caria
Fotografia: Giuseppe Schifani
Musiche: Aldo De Scalzi
Montaggio: Fabrizio Campioni
Anno: 2016
Tratto da: liberamente tratto da “Il viaggio del Fuhrer in Italia” di Ranuccio Bianchi Bandinelli (ed. E/O)
Origine: Italia
Durata: 76 minuti
Genere: documentario
Produzione: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ
Distribuzione: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ
Note: – PRODUTTORE ESECUTIVO: MAURA COSENZA.

– DISEGNI: SPARTACO RIPA.

– MOTION DESIGN: SERGIO GAZZO.

– LA VOCE DI RANUCCIO BIANCHI BANDINELLI E’ DI CLAUDIO BIGAGLI.

– RICERCHE D’ARCHIVIO: NATHALIE GIACOBINO, CECILIA SPANO.

– FILMATI E FOTO DI ARCHIVIO: ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ, FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA.

– FUORI CONCORSO ALLA 73. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2016), IN COLLABORAZIONE CON LE ‘GIORNATE DEGLI AUTORI-VENICE DAYS’.

– CANDIDATO AL GLOBO D’ORO 2017 COME MIGLIOR DOCUMENTARIO.