Sala Darsena sold out per Zoran, il mio nipote scemo, opera prima del regista veneto Matteo Oleotto che scrive (insieme a Marco Pettenello, Pier Paolo Piciarelli e Daniela Gambaro) un film dai tratti fiabeschi su un “burbero di provincia tipico della sua regione”, un uomo solo, cinico, misantropo, il più delle volte ubriaco. La sua vita senza interessi nè aspettative cambia quando una zia slovena mai conosciuta lo nomina nel testamento e l’uomo trova, a casa dell’anziana, un adolescente del quale deve prendersi cura.Si chiama Zoran Scacapan (Rok Prasnikar) ed è un ragazzino strano che si esprime in un italiano arcaico e che ha un talento: gioca a freccette centrando sempre il puntino rosso centrale. Paolo inizialmente vede dietro questo ‘dono’ un business tanto da iscrivere il ragazzo ad un torneo in Scozia, ma frequentandolo un po’ alla volta imparerà altro. Una catarsi, come ci spiega l’attore principale, Giuseppe Battiston, non completa. Un film che si avvale dell’ottima fotografia di Ferran Paredes Rubio che esalta la natura della terra di confine tra Italia e Slovenia dove la convivenza è possibile e dove le tradizioni, come il canto, la solidarietà tra concittadini e il consumo del buon vino sono valori e abitudini da preservare. In alcuni passaggi, un paio di ulteriori tagli di montaggio avrebbero migliorato il ritmo dell’opera. In attesa dell’uscita nelle sale italiane grazie alla distribuzione Tucker film, al Lido un po’ di quel mondo di provincia rivive in Casa Zoran, uno spazio aperto dove è possibile incontrarsi, mangiare prodotti tipici friulani e ascoltare buona musica.