Tra i cinefili e gli appassionati di cinema più curiosi, il Festival di Torino è una garanzia, e un Natale anticipato. E probabilmente non saranno deluso nemmeno dall’edizione numero 32 del festival, presentata oggi dalla direttrice Emanuela Martini al primo anno di investitura ufficiale, dopo vari anni di direzione dietro le quinte. E questo, come sempre, sarà un festival dalla forte identità cinefila, tra grandi film in odore di Oscar, come The Theory of Everything di James Marsh, e un concorso fatto di opere prime e seconde, tra grandi nomi, come il Woody Allen di Magic in the Moonlight o il Lav Diaz di Storm Children, Book 1, scoperte sperimentali o underground e classici restaurati come Via col vento e Profondo rosso.
E’ lo spirito che segna da sempre il festival e che Martini ribadisce con 197 film tra lunghi e corti, di cui 45 anteprime mondiali: due i film italiani in concorso (che saranno giudicati da una giuria presieduto da Ferzan Ozpetek), Frastuono di Davide Maldi e N-Capace di Eleonora Danco, in una competizione che copre davvero tutto il globo alla ricerca di esordi o opere seconde di valore, unica eccezione The Duke of Burgundy, opera terza di Peter Strickland, acclamato autore di genere. E proprio il genere è una delle chiavi di lettura predilette del TFF, nella sezione Festa Mobile, un grande fuori concorso che raccoglie il meglio dei film visti in giro per il mondo come Diplomacy di Sclondorff, A Second Chance di Susanne Bier, The Disappearance of Eleanor Rigby: Her e Him, The Drop, ultimo film con James Gandolfini, Infinity Polar Bear con Mark Ruffalo e Ogni maledetto Natale, il film anti-natalizio del trio Ciarrapico Torre e Vendruscolo; ma anche in Afterhours, sezione dedicata al genere puro, con perle come L‘enlèvement de Michel Houellebecq diretto da Guillaume Nicloux, In guerra di Davide Sibaldi, Tokyo Tribe di Sion Sono e due personali dedicate a Giulio Questi e Jim Mickle.
E molto altro: dalla seconda parte della retrospettiva sulla New Hollywood alla sezione TFF Doc dedicata ai documentari, dalla rassegna sperimentale Onde ai cortometraggi. Il tutto diminuendo il budget di circa 200 mila euro (poco più di 2 milioni) e risparmiando il risparmiabile per salvaguardare i film e l’amore per il cinema che Torino da sempre garantisce e che RadioCinema seguirà dal 21 al 29 novembre come media-partner del festival.