Si aprirà stasera, con l’anteprima mondiale di The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, la 64^ edizione del Festival di Berlino, uno dei più importanti festival cinematografici d’Europa e del mondo. Un’edizione che consolida il rapporto stretto negli utimi anni con la miglior produzione proveniente dagli Stati Uniti: oltre ad Anderson, George Clooney presenterà The Monuments Men, il suo nuovo film da regista, con un grande cast per una storia di guerra (un gruppo dell’esercito esperto nel recupero di opere d0arte trafugate dai nazisti), o l’atteso Boyhood di Richard Linklater fino ad arrivare alla co-produzione anglo-americana di Non buttiamoci giù, in cui il francese Pascal Cahumeil dirige un gruppetto di aspiranti suicidi capitanati da Pierce Brosnan.
Ovviamente non solo Hollywood e affini: la selezione ufficiale della Berlinale prevede anche maestri come Alain Resnais con Amare, bere, cantare, inventori come Michel Gondry (con il documentario animato su Chomsky), provocatori come Lars Von Trier – che presenterà la versione integrale del suo Nymphomaniac – e registi internazionali in gradi di attrarre l’attenzione dei cinefili come Yamada, Bouchareb e Lou Ye, senza dimenticare gli eventi speciali, per il grande pubblico La bella e la bestia di Cristophe Gans o per gli appassionati Diplomazia di Schlondorff. Gli italiano saranno presenti nella sezione Panorama con In grazia di Dio di Winspeare – primo film italiano eco-sostenibile – e con il già discusso Felice chi è diverso di Gianni Amelio, documentario sulla condizione e la cultura omosessuali con cui il regista ha anche fatto il suo coming out. Un’edizione come al solito per tutti i gusti, in cui l’amore per il cinema terrà al caldo i visitatori della fredda Berlino di febbraio.
EMANUELE RAUCO