Come precisa anche il delegato generale Edouard Waintrop la Quinzaine des Réalisateurs è una sezione non competitiva ma alcuni sponsor/patner assegnano i loro premi durante la cerimonia di chiusura che, nel caso di ieri sera, si è trasformata in una divertentissima festa. Non solo per l’atmosfera informale e la capacità di alcuni premiati di ironizzare sul loro abbiagliamento casual e la forma dei premi ma soprattutto perchè – dopo le foto di rito, i saluti – è iniziata la proiezione di Pride di Matthew Warchus. La sala per due ore ha riso appassionatamente seguendo le vicende di una piccola comunità di omosessuali che decide di sposare la lotta dei minatori inglesi che nell’era dell’austerity della Thatcher cercarono strenuamente di difendere il loro posto di lavoro. I minatori di Dulais non sono pronti ad accettare l’aiuto dei giovani in arrivo da altra realtà e con usanze così diverse. In maniera semplice il regista gioca con i facili clichè e i pregiudizi di cui i ‘diversi'(e il discorso non vale solo per i gay) sono oggetto e poi sa raccontare con delicatezza e umorismo il percorso di avvicinamento tra gli uomini e le donne dei due gruppi. Warchus avvalendosi di ottime interpretazioni (oltre ai ragazzi ci sono i sempre intensi Bill Nighy e Imelda Staunton), crea un rapporto molto empatico e soprattutto il collegamento tra i diversi piani narrativi equilibria e mostra, facendola dello spettatore, la sorpresa nel riconoscersi poi non così diversi dai protagonisti.
A seguire i premi assegnati.
La giuria presieduta da Paul-Marie Claret (France) con Pierre-Emmanuel Finzi, Xavier Pattaroni, Tiina Savi ha assegnato il premio Label Europa Cinema (promozione e circuitazione dei film europei) a Les Combattants del francese Thomas Cailley (che vince anche il premio degli sceneggiaturi francesi di Sacd e il premio Art Cinema Awards, società formata da programmatori di cinema indipendente).
L’azienda di cafè italiana Illy premia come miglior cortomentraggio Sem Coração di Nara Normade e Mention del rumeno Radu Jude.
GIOVANNA BARRECA