The Invisibile City (Kakuma) di Lieven Corthouts è il vincitore del Bayer Award Location Negata 2017. La giuria italiana del XV Ischia Film Festival, composta dal critico cinematografico Gianni Canova, dal giornalista Franco Dassisti e dalla costumista Daniela Ciancio, ha dato la seguente motivazione all’assegnazione del premio.
“Kakuma significa “Niente”. Infatti Kakuma è una città fantasma, cresciuta nel nulla, e diventata in poco tempo luogo di speranza e sofferenza. Il regista Lieven Courthouts, seguendo con una spiccata vena poetica le vicende di una bambina di 8 anni, ci regala immagini che rimandano a film apocalittici e ai dipinti di Van Gogh. Che qui hanno le sembianze geometriche dei tetti, tutti uguali, di un’immensa macchia d’olio che accoglie i profughi in fuga dalle zone di conflitto intorno al Kenia. Bambini inviati da genitori stremati. Ma i bambini hanno una marcia in più e, contro ogni previsione, si rialzano, si organizzano, e costruiscono il loro futuro. Nel bel mezzo del nulla”.
Kakuma è in Kenia ed è il più grande campo profughi del mondo, per popolazione una delle più grandi città africane, pur senza essere una città, ma un non luogo dove centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini aspettano, nella speranza di poter avere un futuro. Corthouts è rimasto tre anni nel campo per girare questo straordinario documento sulla più grande emergenza umanitaria di sempre e che coglie in pieno lo spirito del Bayer Award Location Negata.
“Trovo che sia importante che un film che parla di rifugiati in Africa sia stato premiato ad un festival in Italia, specialmente al momento attuale” ha scritto il regista nella lettera di ringraziamento inviata al festival. “Questo film ci ricorda che molti paesi in Africa stanno affrontando una situazione simile, in alcuni casi peggiore, di quella che ci troviamo ad affrontare in Europa. Nessun paese può risolvere questa crisi da solo. La responsabilità, all’interno dell’Unione Europea, deve essere condivisa. Gran parte dei rifugiati nel mondo sono minori non accompagnati, che hanno perso i contatti con i loro genitori e le loro famiglie durante situazioni di conflitto o la fuga del loro paese.
Nel campo rifugiati di KaKuma, con l’aiuto dei ragazzi abbiamo creato una app per riconnettere famiglie che si sono separate. La app è stata testata a Karuma ed è stata donata gratuitamente alla Croce Rossa internazionale, che si occupa di ricongiungimento familiare”.
Daniele Rosa, direttore della comunicazione di Bayer Italia, ha dichiarato durante la premiazione: “”Sono molto felice che abbia vinto questo film. Nel 2050 saremo 10 miliardi e con meno della metà dei terreni coltivabili. Una delle grande scommesse di una multinazionale come Bayer è quella di cercare prodotti che possano curare e sfamare queste persone. Vedere questo film e vedere quanta ricerca abbiamo alle spalle, ci dice anche quanta ancora ne abbiamo davanti. A volte il marketing ha ritorni più importanti di quelli diretti, sono ritorni artistici, culturali, sociali. Ed è quello che dovremmo fare più spesso. E che con Bayer facciamo“.
A proposito di immigrati e profughi, poi, Rosa ha aggiunto. “Vedendo questo film mi rendo ancora più conto di una cosa: l’Italia dovrebbe ricevere il premio Nobel per la pace, sta facendo qualcosa di incredibile per i migranti“
Redazione