Da Maupassant al cinema, Una vita

“Non è un film sulla condizione femminile del XIX secolo. Considero l’opera di Guy de Maupassant assolutamente atemporale. I suoi personaggi non sono collocabili in una precisa epoca, anzi, si rivelano assolutamente attuali!”. Con queste parole Stephane Brizé descrive il suo ultimo lavoro, Una vita.

Tratto dal primo omonimo romanzo di De Maupassant, Una vita è la storia di Jeanne, giovane donna che nella  Normandia del 1819 esce dal convento in cui ha studiato, abbandonando la sua innocenza, per sposare Julien de La mare, un visconte locale. Mentre Julien si rivela il più infedele dei mariti, Jeanne affida ogni suo sentimento al figlio Paul, che crescendo si rivelerà più interessato al denaro che agli affetti.
“Il progetto è nato 20 anni fa, quando Florence Vignon, col quale ho scritto il film, mi ha fatto scoprire il romanzo. Quando ho letto l’opera di De Maupassant ho subito provato un senso di vicinanza con la protagonista. Ho cercato di rimanere, seppur mutandone la struttura narrativa, il più fedele possibile al soggetto di base – prosegue Brizé – preservando il messaggio fondamentale: l’elaborazione del distacco dalla fase infantile per affacciarsi all’età adulta”.
Un “dramma nella bellezza” definisce il regista quanto vissuto dal personaggio principale, Jeanne (Judith Chemla), alla quale ha voluto affidare “il punto di vista narrativo della storia”.
Scritto prima del recente La legge del mercato, ma realizzato dopo, Brizé considera i suoi due film “molto simili, nonostante possano sembrare molto diversi”. A contribuire ad accostare le due opere interviene “la brusca interruzione delle illusioni per i protagonisti”. “Mio interesse, attraverso la realizzazione di questo film, era sottolineare l’oggettiva condizione di ciascuno di noi, costretto a pagare le conseguenze delle proprie scelte”.

Riferendosi ancora al romanzo, Brizé dichiara: “Ciò che mi ha fatto venir voglia di fare questo film è stato poter giungere alla frase finale, sia del film che del romanzo: ‘Vede signora, la vita non è mai così bella o così brutta come se la immagina’”.

Una vita, distribuito da Academy Two, sarà nelle sale italiane da domani, 1° giugno. In conclusione, Brizé lo definisce “caratterizzato da malinconia. Un elemento presente in tutti i miei film e legato certamente alla constatazione che noi tutti abbiamo tradito, proprio come Jeanne, i nostri sogni”.

Nico Parente