Il filmmaker palestinese Emad Burnat, candidato agli Oscar per l’acclamato documentario Five Broken Cameras, diretto insieme al collega israeliano Guy Davidi, è stato trattenuto per ore all’aeroporto di Los Angeles, perché secondo l’ufficio immigrazione non era in possesso di un “invito idoneo” per entrare in territorio americano e partecipare alla notte degli Oscar. Emad Burnat ha chiesto aiuto al regista di Farenheit 9/11 Michael Moore che ha chiarito la situazione con la polizia locale e commentato in una serie di Tweet la situazione. Tra le dichiarazioni di Michael Moore, emerge un’interpretazione plausibile quanto inquietante della situazione: “Evidentemente gli impiegati dell’ufficio immigrazione non riuscivano a comprendere come potesse un palestinese essere stato nominato agli Oscar“.
Emad Burnat ha invece dichiarato: “Non è successo niente a cui io non sia già abituato, quando si vive in uno stato di occupazione e sei privato dei diritti, questa è la quotidianità”.
Sull’Huffington Post è possibile leggere tutti i Tweet di Michael Moore e ascoltare l’intervista telefonica relativa all’accaduto:
http://www.huffingtonpost.com/2013/02/20/emad-burnat-detained-5-broken-cameras_n_2724518.html