Per l’uscita in sala de La pazza della porta accanto di Antonella De Lillo prevista per il 17 e il 18 novembre, vi riproponiamo l’articolo e l’intervista alla regista pubblicati in occasione della presentazione dell’opera allo scorso Torino film Festival.
Nel 1995 Antonietta De Lillo girò un suo primo ritratto di Alda Merini dal titolo Ogni sedia ha il suo rumore. Da allora ha sempre, come afferma l’autrice: “tenuto nel cuore l’idea di recuperare il materiale rimasto fuori dal montaggio di quell’incontro”. Uno scambio tra una ragazza che voleva conoscere una delle grandi poetesse del Novecento e una donna che si considerava ormai anziana e che le ricorda che i poeti sono inconoscibili. Da questa prima dichiarazione d’intenti Antonietta de Lillo per La pazza della porta accanto, presentato al Torino Film Festival, ci porta con sè in un viaggio di conoscenza e di gioco alla scoperta dei versi, dei concetti di amore, di corpo inteso come pensiero, di religione, cari alla Merini. Macchina da presa sempre impegnata in primi e primissimi piani per indagare i dettagli degli occhi, delle dica con sempre appoggiata l’immancabile sigaretta della poetessa. La regista ci concede una lunga e interessante intervista ringraziando Rai Cinema che le ha permesso di recupare tanto materiale della poetessa scomparsa nel 2009. Il documentario è stato prodotto in maniera totalmente indipendente dalla Marechiaro Film, società di produzione fondata da Antonietta De Lillo proprio per favorire l’incontro e lo scambio tra generazioni diverse, tra cinema e rete, nel tentativo anche di recuperare materiali preziosi per la memoria del paese Italia.
giovanna barreca