“Il ragazzo invisibile è nato da un’idea di Nicola Giuliano della Indigo film. E forse abbiamo creato una piaga positiva nel cinema italiano, perché non si realizzano film fantasy e film per ragazzi. Noi crediamo sia arrivato il momento di provarci. E abbiamo già pronto il secondo capitolo!” annuncia Gabriele Salvatores al Lucca Comics and Games dove con il protagonista, i produttori e diversi compositori della colonna sonora ha presentato i brani dell’opera eseguiti dal vivo e alcune clip del film, in sala dal 18 dicembre. Inizia l’incontro col pubblico che affolla il cinema Astra, ricordando i suoi fumetti preferiti: “Sono cresciuto con Flash Gordon e Corto Maltese di Hugo Pratt – che per me è un maestro e ancora oggi gli rubo delle cose qua e là -, Enki Bilal e MoEbius (Jan Giraud) e gli autori francesi di Metal Hurlant.” E continua raccontando il protagonista de Il ragazzo invisibile, un super eroe adolescente che ha il super potere più intimo, quello dell’invisibilità. “Un potere dell’anima, più che del corpo. Tutti abbiamo desiderato di essere invisibili almeno una volta nella vita. Io ero sicuro di esserlo perché non mi cagava nessuno” afferma rubando un applauso complice prima che la sceneggiatrice Ludovica Rampoldi aggiungesse: “L’invisibilità è un potere da adolescenti; è il potere più noir che c’è perché ti costringe a fare i conti con la parte più oscura di te”.
Il ragazzo invisibile è un progetto crossmediale del quale il regista è particolarmente fiero perché i diversi mezzi usati regalano la possibilità di approfondire i diversi temi del film. C’è un fumetto (oggi centinaia allo Spazio Panini per farsi autografare il volume), un romanzo che gli sceneggiatori hanno tratto dal film e che espande l’universo del film e il cd con la colonna sonora, registrata tra Budapest e Londra. Salvatores proprio su quest’ultimo punto rivela: “Abbiamo registrato alla London Sinfony Orchestra. Ho messo le mani sul piano di “Let it be” e per me è stato come aver vinto un secondo Oscar!”.
giovanna barreca