Cannes, 17 Maggio 2015 – Ovazione, commozione e grida di gioia hanno accolto la proiezione per la stampa di Carol, il film di Todd Haynes, molto atteso, ma ancora più atteso dopo la delusione tra i film americani di The Sea of Trees di Gus Van Sant: il film racconta la relazione tra una signora borghese (Cate Blanchett), separata ma ancora dentro le trappole familiari, e una commessa giovane (Rooney Mara), che vive il proprio rapporto sentimentale con fastidio. L’amore tra di loro dovrà confrontarsi con la società degli anni ’50.
Tornando alle atmosfere di Lontano dal paradiso, Haynes continua a confrontarsi con il melodramma classico per parlare di persone, più che della società, per raccontare le sfumature del cuore e dei sentimenti, descrivendo un rapporto tra due donne più per il suo valore emotivo che per quello culturale; così la calma e la freddezza del contesto si sciolgono poco a poco fino a diventare un vero e struggente racconto sentimentale che sa anche andare oltre le barriere sociali. Un film praticamente perfetto che vede, oltre alla prova di due attrici di alto livello – e per Cate Blanchett si parla di un testa a testa con Margherita Buy (protagonista di Mia madre di Nanni Moretti) per la Palma -, l’apporto della stupenda fotografia di Ed Lachman e delle musiche di Carter Burwell. Durante la conferenza stmapa si è scatenata una piccola polemica per una dichiarazione mal riportata in cui Blanchett ammetteva di avere avuto relazioni omosessuali: “Dissi che avevo avuto molte relazioni con donne, ma che non riguardavano il sesso. Ovviamente questa parte è stata omessa”. Comunque nulla che sia riuscito a distogliere l’attenzione dalla calorosa accoglienza ricevuta, simile a quella riservata al film di Moretti, e davvero meritata.
EMANUELE RAUCO