La risposta del Museo del Cinema

Dal Museo del Cinema arriva un comunicato di risposta a Ken Loach.

Come previsto, arriva presto la risposta da parte del Museo del Cinema che difende il proprio operato in merito al rifiuto di Ken Loach, motivato dall’esternalizzazione e dal rischio di licenziamento di lavoratori del Museo. Ciò non toglie che il gesto clamoroso di Loach da un lato pone l’attenzione su un problema reale in questi tempi di crisi, dall’altro mette nei guai il festival – completamente estraneo alla vicenda, o almeno solo indirettamente coinvolto – che prenderà il via il 23 novembre.
Ecco il comunicato:

Con grande dispiacere, prendiamo atto del comunicato stampa con il quale Ken Loach rifiuta il premio assegnatogli dal Torino Film Festival. A maggior ragione, ci dispiace di constatare che un grande regista, al quale va da sempre la nostra ammirazione, sia stato male informato al punto da formulare riserve su comportamenti del Museo Nazionale del Cinema che non corrispondono in alcun modo alla realtà dei fatti.
Ricordiamo che il contratto di assegnazione dei servizi di vigilanza e pulizia alla Mole Antonelliana è stato stipulato a norma di legge, con una gara europea ad evidenza pubblica, rispettosa delle normative ministeriali e dei contratti di lavoro in essere. Il Museo non può essere ritenuto responsabile de comportanti di terzi, né direttamente né indirettamente. Di conseguenza, non sarebbe in alcun modo legittimato a intervenire nel merito di rapporti di lavoro fra i soci di una cooperativa esterna e la loro stessa società.
Al contrario di quanto affermato da Ken Loach, ci aspetteremmo invece di vederci riconosciuto un comportamento eticamente ineccepibile nei confronti delle problematiche inerenti i rapporti di lavoro con i dipendenti del Museo del Cinema, i collaboratori e le rappresentanze sindacali. Con orgoglio, rivendichiamo da sempre una politica coerente a tutela del lavoratori e, d’intesa con le organizzazioni sindacali di riferimento, un impegno costante nella ricerca di soluzioni atte a garantire continuità e difesa dei posti di lavoro, anche in un momento di forte contrazione delle risorse economiche a disposizione.