La strada battuta dell’entrare in un istituto e raccontare i suoi ospiti non era quella che interessava percorre al giovane Gabriele Falsetta che, dopo essersi formato nel teatro con Barbara Altissimo, decide di trovare nuovi spunti creativi lavorando con l’audiovisivo e cercando di capire cosa accade accendendo la macchina da presa e lasciando che “8 sopravvissuti” in scena si muovano come un unico organismo. Così è nato Dust, il cortometraggio presentato in Spazio Torino all’interno della 33esima edizione del Torino Film Festival, seguendo il lavoro che ormai da quattro anni Altissimo porta avanti con i pazienti della struttura piemontese. Ne è nato, come precisa l’autore ai nostri microfoni, un ritratto su uomini che “sembrano venire da un altro tempo, parlare un’altra lingua, con una sintassi di un altro tempo. Il Cotolengo è una struttura chiusa dove abbiamo seguito il percorso di vita di questi otto eroi (nel senso epico del termine perchè sono rimasti fissi in una data del passato). Otto uomini che appartengono ad un’epoca antica”.
giovanna barreca