Il passaggio al digitale sta mietendo vittime illustri. La Kodak, marchio americano che ha segnato la storia della fotografia e anche del cinema (è tra i principali produttori di pellicola cinematografica) ha dichiarato bancarotta facendo appello al Chapter 11, articolo della legge sul fallimento statunitense che prevede l’entrata di un’azienda in una regime di amministrazione controllata, nel tentativo di sanare il debito. Le sorti della società sono ora nelle mani di Dominic DiNapoli, vicepresidente di Ft Consulting che potrà contare su 950 milioni di dollari di finanziamenti emessi da Citigroup. Altra arma nelle mani della Kodak sono i brevetti: la società possiede infatti la proprietà intellettuale delle tecnologie alla base dei “clic” di tablet e smartphone ed ha già fatto partire una serie di azioni legali. A farne le spese, nel 2008 è stata la Samsung, che ha dovuto sborsare 500 milioni e dovrà forse pagarne altrettanti in seguito al lancio dei sui Galaxy Tab. Nel mirino anche Apple, Htc, Lg e Rim, società entrate tutte nel ramo della fotografia digitale e che indirettamente hanno causato il declino della Kodak. I prossimi mesi decideranno dunque della sopravvivenza della storica società fondata nel 1892 a Rochester da George Eastman. La situazione riguarda per ora solo la casa madre americana, mentre gli uffici europei, compresi i quattro con sede in Italia, continueranno a lavorare normalmente.