“Un film che voleva avere una sua autonomia e una sua dignità in quanto film” precisano subito Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi del collettivo Il terzo segreto di satira che, alla Festa del cinema di Roma in Alice nella città, hanno presentato Si muore tutti democristiani, il loro debutto alla sceneggiatura e regia cinematografica.
Il loro canale youtube ha oltre 12 milioni di visualizzazioni spalmante su circa 40 video e superano 155.000 unità gli iscritti tra facebook e youtube e quindi, il primo vero rischio era quello di cavalcare il successo degli sketch e “gonfiare” la narrazione e la durata del formato dei video, sperando nel successo anche sul grande schermo. Invece, fortunatamente, hanno preso un loro soggetto ma poi hanno lavorato con Ugo Chiti per elaborare una sceneggiatura dalla struttura molto precisa, compiendo scelte radicali e optando per un montaggio dinamico. E, durante la nostra intervista, aggiungono di aver studiato inquadrature che fossero in funzione degli attori e dei loro dialoghi per permettergli di stare a proprio agio sul set. “Non dovevamo intrappolarli in gabbie perchè era fondamentale la loro naturalezza all’interno degli spazi domestici e lavorativi nei quali Stefano, Fabrizio ed Enrico si muovono”. I protagonisti sono tre amici e colleghi che sbarcano il lunario gestendo un’associazione cinematografica che, viste le magre entrate, non può diventare una società di produzione. Un giorno arriva una straordinaria proposta lavorativa da una onlus e il pensiero di poter coniugare il loro desiderio di realizzare prodotti audiovisivi con finalità sociali e la possibilità di essere ben pagati è il sogno che finalmente si avvera. Ma poi subentra un problema perchè la Onlus non sembra condurre affari totalmente onesti e quindi “Meglio fare cose pulite con i soldi sporchi o cose sporche con soldi puliti?”, firmare o non firmare il contratto di collaborazione? Il conflitto morale di divide.
Un film sull’etica, sul restare puri a tutti i costi o accettare compromessi. Un film dove si ride tanto e, come ci rivelano anche i registi, si riceve un duro pugno nello stomaco perchè è inevitabile immedesimarsi nella storia e nei protagonisti.
Tra gli attori tanti volti noti dei video del collettivo come Marco Ripoldi, Massimo Loizzi, Walter Leonardi ai quali si è aggiunta la partecipazione di Valentina Ludovini nel ruolo di una futura mamma che non fornisce facili alibi al compagno nel momento della scelta, Francesco Mandelli, tipico milanese pronto all’affare lucroso; camei ironici di Lilli Gruber, Peter Gomez e Andrea Scanzi nella parte di loro stessi.
Come delle loro piccole storie per il web rimane immutato l’uso di un linguaggio comico fresco, immediato, con una satira politica spesso pungente. “Non amiamo parlare dei politici ma degli esseri umani perchè raccontare la vita ci permette di fare satira politica, sociale e dire il nostro pensiero su ciò che ci circonda”.
Nella nostra intervista scoprirete inoltre perchè parlano di fascia di grigio tra essere un contestatore e diventare un contestato e molto altro.
giovanna barreca