Orson Welles occupava il bar e arrivava spesso di pessimo umore perchè affamato e assetato. Iniziava bevendo 3 brandy bary, champagne in boccali di birra e poi whishy, tanto whishy. Questo è solo uno dei tanti aneddoti che rendono Harry’s bar di Carlotta Cerquetti, presentato come evento speciale alle Giornate degli autori, un documento storico e artistico affascinante. Welles era solo uno dei clienti più illustri soliti frequentare, durante le giornate della Mostra del cinema di Venezia e non solo, il celebre locale veneziano Harry’s bar. Oggi come allora il locale è rimasto l’emblema del lusso dato dalla semplicità di una famiglia che lo gestisce dalla sua creazione quando il cliente americano Harry Pickering lo donò al barman Giuseppe Cipriani come gesto di gratitudine.
Il traghettatore del documentario è Arrigo Cipriani e alla sua voce se ne aggiungono altre ma soprattutto, grazie anche alla consulenza di Irene Bignardi, il documentario è ricco di foto e immagini dei divi che dal locale passarono più volte.
La regista ci racconta il perchè di tanto materiale ha voluto realizzare un documentario, perchè si è dovuta allontanare dall’idea di farne un film a soggetto o un film di genere. E tanto altro sulla famiglia Cipriani e su Venezia.
giovanna barreca