Gli occhi dei non vedenti raccontati da Silvio Soldini

Silvio Soldini presenta Per altri occhi, documentario sul mondo dei non vedenti e sulle loro mille possibilità.
Intervista a Silvio Soldini a cura di Emanuele Rauco

In un momento di risalto mediatico per il documentario, con il Leone d’oro di Sacro GRA, il successo in sala e le polemiche innestate da Pupi Avati, Silvio Soldini sceglie l’uscita in un solo giorno, il 9 ottobre (il giorno prima della giornata mondiale dei non vedenti), per lanciare il suo nuovo film, Per altri occhi, documentario che racconta la vita ordinaria e straordinaria di un gruppo di uomini non vedenti che lavorano, vivono e realizzano i loro sogni, tra arte, sport e vita quotidiana, dimostrando la differenza tra il non poter vedere e il non saper vedere, tra la mancanza della vista e la capacità di vedere lo stesso.

Soldini, aiutato da Giorgio Garini – come sempre quando si occupa di cinema del reale -, mostra dapprima i suoi protagonisti al lavoro, nelle incombenze quotidiane che a fatica si direbbero svolte da un non vedente, e poi comincia a descriverne i riti quotidiani, le difficoltà e i modi per superarle per poi mostrare la vitalità recuperata o esaltata attraverso l’amore per l’arte, la scultura e la musica o lo sport come la vela, lo sci o il tiro con l’arco. Come “supereroi” della quotidianità, i personaggi del film di Soldini riflettono sulle loro nuove capacità, sui nuovi modi di affrontare un mondo al buio che il regista trasferisce allo spettatore vedenti con sequenze nere o costellate di ombre appena accennate. Uno spiazzamento che sicuramente rende Per altri occhi un’opera importante e interessante, per togliere il pietismo dalle menti di chi vede solo con gli occhi.

EMANUELE RAUCO