Il cinema di Franco Piavoli è fatto del definito degli sguardi che cattura, degli ambienti che assumono una nuova forma e nuovi colori e di tutto l’indefinito che raccontano storie mai inutilmente narrative, mai dallo svolgimento solo lineare ma sempre proiettate verso l’altrove dell’animo umano. Sacro, corpo, natura sono gli elementi al centro del cortometraggio Frammenti – Passaggio a Bobbio realizzato con i ragazzi del laboratorio Farecinema 2012 all’interno del Bobbio Filmfestival. L’autore ha insegnato ai ragazzi come guardare, come l’esplorazione deve essere intensa e penetrante in un tempo filmico che si distanzia da quello delle ore della quotidianità. Prima c’è il borgo medievale con le sue meraviglie architettoniche e diversi volti innamorati di giovani che giocano al cercarsi e trovarsi tra gli anfratti della chiesa, tra le vie invase dai turisti. Poi due corpi nudi, la ricerca di un contatto con l’altro e con l’essenza di un bosco: animali selvatici, arbusti, roccia, acqua, sabbia. L’incessante scorrere dell’acqua che non si ferma mai, l’elemento ancestrale che con i corpi dei due giovani crea una fusione totalizzante. E poi la notte con un’immobilità solo apparente del fiume, dalle vie del borgo, della sedia vuota.
Così il poeta del cinema italiano ha raccontato la sua visione spazio-temporale-spirituale di Bobbio.