Cerimonia di premiazione sobria e piuttosto sorprendente per la 14esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Da un lato l’understatement della cerimonia; dall’altro una pioggia di premi che però lascia del tutto fuori, incredibilmente, forse il più bel film del concorso, il russo Living (Zhit’) di Vasilij Sigarev, che aveva messo d’accordo praticamente tutta la stampa accreditata al festival. Per converso, il primo premio, l’Ulivo d’Oro, va al polacco quasi omonimo Loving (Milosc) di Slawomir Fabicki. Un buon film, ma non altrettanto convincente, che aveva avuto un’accoglienza freddina sia di pubblico sia di critica. Ma il premio che più lascia perplessi è il Premio Speciale della Giuria al norvegese The Almost Man di Martin Lund, una gracilissima commedia con il solo merito di azzeccare qua e là qualche impennata di esilarante cinismo. Troppo poco per giustificare un premio così importante, in effetti. Addirittura due premi, invece, per l’estetizzante Silent Ones di Ricky Rijneke, opera tanto ambiziosa quanto inconcludente. In tutto questo, si è invece concordi col premio alla sceneggiatura per Trois mondes di Catherine Corsini (che meritava di più) e al miglior attore a Wolfram Koch per il tedesco Our Little Differences di Sylvie Michel. Mentre il Premio Mario Verdone va ad Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi, nel parterre dei premi secondari fa un po’ sorridere il Premio “Cinecibo” assegnato a Il pasticciere di Luigi Sardiello, unico film passato al festival a tematica culinaria.
Decisioni delle giurie a parte, si chiude un’edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce particolarmente felice, in cui lo spettacolo e la qualità hanno trovato un ottimo bilanciamento. Grandi affluenze di pubblico per Carlo Verdone, Francesca Neri, enorme curiosità e simpatia per il lunare Aki Kaurismaki, e tramite un’ottima iniziativa di coinvolgimento delle scuole si è aperto il concorso alla partecipazione dei giovani. Una settimana d’incontri, confronti, discorsi su e intorno al cinema, soprattutto sul suo futuro, a cui nell’ultima giornata ha preso parte anche Riccardo Scamarcio, presenziando alla proiezione del documentario L’uomo doppio di Cosimo Terlizzi, per il quale l’attore ha rivestito il ruolo di produttore. Il Festival di Lecce appare dunque un evento in costante crescita anno dopo anno, con una sua propria cifra che non rinuncia mai alla qualità.
TUTTI I PREMI
“Ulivo d’Oro” – Loving (Milosc) di Slawomir Fabicki
Premio Speciale della Giuria – The Almost Man di Martin Lund
Migliore sceneggiatura – Trois mondes di Catherine Corsini
Migliore fotografia – Silent Ones di Ricky Rijneke
Miglior attore/attrice (assegnato dal SNGCI) – Wolfram Koch per Our Little Differences
Miglior attore/attrice non protagonista (assegnato da Officine Lab) – Roland Ràba per Silent Ones
Premio Mario Verdone – Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi
Premio FIPRESCI – Ships di Elif Refig
Premio Cineuropa – The Dead and the Living di Barbara Albert
Premio Cinecibo – Il pasticciere di Luigi Sardiello
Premio “Emidio Greco” – Tiger Boy di Gabriele Mainetti
Premio Puglia Show (concorso di cortometraggi pugliesi) – Matilde di Vito Palmieri
MASSIMILIANO SCHIAVONI