Si sono appena chiusi i battenti della 4° edizione di Ciné ed è il momento di stilare il primo bilancio. Si è trattato di un’edizione molto attesa, per le tante novità e innovazioni del format. Ci si chiedeva tuttavia se la partecipazione, in un momento di difficoltà che tutti conosciamo, sarebbe stata considerevole e al pari degli altri anni. I quattro giorni sono stati la migliore risposta che ci si poteva attendere. I protagonisti di queste giornate non sono stati solo le 27 società di distribuzione venute a presentare i loro listini, ma la stragrande partecipazione degli esercenti, mai così alta, attenti ed instancabili osservatori, presenti per l’intero appuntamento. La manifestazione, promossa e sostenuta dall’Anica, in collaborazione con l’Anec e l’Anem, ha centrato, in un momento non facile, il grande obiettivo di dare vita, non solo ad un evento di alto profilo professionale, ma di averlo saputo trasformare in un’occasione di incontro dove far rete, un momento di mercato e un punto di riferimento capace di andare molto al di là del tradizionale appuntamento con nuovi listini. La presenza di produttori, le richieste dei registi di far visionare i loro film, direttori artistici di festival, hanno promosso Ciné come un appuntamento del mercato tout court.
Un primo bilancio più che positivo, dove il tema conduttore è stato quello della partecipazione e del confronto. Confronto dei partecipanti, confronto e collaborazione delle associazioni di categoria sui grandi temi: allungamento della stagione cinematografica, festa del cinema, multiprogrammazione. Abbiamo parlato di questi temi, ma anche dei risultati al botteghino degli ultimi mesi, con Remigio Truocchio, organizzatore di Ciné.