Non ci voleva molto a prevedere il primo posto di Cars 2, in testa alla classifica del weekend cinematografico italiano (24-26 giugno) con 2,7 milioni di euro. Se poi consideriamo che il film è uscito mercoledì, si arriva allora a un incasso complessivo di 4 milioni. Anche la media per copia (3275 euro) è estremamete lusinghiera nei confronti dell’ultima fatica della Pixar. Il fatto è che Cars 2, distribuito in 900 sale, non aveva assolutamente concorrenti e lo dimostra il vuoto che ha lasciato dietro di sé in classifica: L’ultimo dei templari, 2°, guadagna appena 417mila euro, mentre il 3° posto va a I guardiani del destino con 300mila euro. Quarto è per la seconda settimana consecutiva Libera uscita dei fratelli Farrelly, che è riuscito a racimolare finora quasi 900mila euro, un dato discreto anche se il film scende da questo weekend al di sotto dei mille euro per copia. Del resto, trovare dei trend positivi in un fine settimana definitivamente estivo non è facile: lo dimostra il caso X-Men, 5° in classifica, che incassa solo 154mila euro e arriva a un totale di 2,5 milioni. Pochissimo per un film su cui erano state create grandi aspettative. Per una volta la serialità hollywoodiana va male. Ricordiamo che il terzo capitolo degli X-Men nel 2006 era arrivato a 5,6 milioni, mentre lo spin-off su Wolverine due anni fa si era fermato di poco sotto (4,9 milioni). Fanno meglio, piazzandosi al 6° e 7° i sequel Una notte da leoni 2 e Pirati dei caraibi: Oltre i confini del mare, due esempi di film seriali che migliorano il dato del film precendente. In sala da un mese o poco più, hanno raggiunto totali da capogiro: 9,1 milioni il primo, 16,8 il secondo. È solo ottavo invece Robert Redford con il suo The Conspirator, mentre 9° e 10° sono Le donne del 6° piano e 13 assassini, gli unici due titoli non americani della top ten. Il film con Fabrice Luchini conferma di avere un pubblico di riferimento che lo tiene ancora ampiamente al di sopra dei mille euro per copia, mentre il secondo film del regista giapponese Takashi Miike ad uscire nelle sale italiane (l’altro fu The Call diversi anni fa) delude nettamente come media per sala (poco sopra i 500 euro), ma almeno riesce ad entare in top ten. Più che altro lascia qualche dubbio la decisione di far uscire 13 assassini, un film “classicista” non del tutto rappresentativo del cinema anarchico di Miike. Il cineasta ha diretto nel corso degli anni diversi titoli che potevano essere più appetibili per il pubblico italiano, a partire da Sukiyaki Western Django (2007), omaggio allo spaghetti western con tanto di apparizione di Tarantino.