Messina, 1° ottobre 2009. Un violentissimo nubifragio provoca lo smottamento di un versante della collina. Un fiume di fango travolge diverse frazioni del comune di Messina, tra cui Giampilieri e Scaletta. Case distrutte, piccoli centri urbani letteralmente spazzati via. 37 vittime, e molti feriti. Marco Dentici, nato a Galati Marina (uno dei paesi colpiti dal cataclisma), già scenografo per molti autori italiani di primo piano, tra cui Maselli e Bellocchio, esordisce alla regia con il documentario Caldo grigio, caldo nero, passato a Venezia in “Controcampo Italiano”. Un’opera apprezzabile, che sposa l’indignazione civile contro un’ennesima storia di degrado e incuria istituzionale nei confronti di tragedie spesso evitabili. Dentici adotta strumenti misti. La ricostruzione-fiction, il reportage tramite interviste, l’intervento in pura militanza civile di alcune personalità del cinema legate alla città di Messina: Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica, Ninni Bruschetta. Un’opera necessaria, alla quale si augura la maggiore visibilità possibile. E a Dentici l’apertura di nuova stagione da filmmaker.