Alice: noi e loro

Le nostre interviste ad Alice Rohrwacher, la sorella Alba e il produttore Crispo-Dina e alcune considerazioni dei maggiori giornali e siti internazionali.
Intervista ad Alice Rohrwacher a cura di Giovanna Barreca
Intervista ad Alba Rohrwacher a cura di Giovanna Barreca
Intervista a Carlo Crespo-Dina a cura di Giovanna Barreca

Carlo Cresto-Dina nella nostra intervista recita le parole di Le Monde:”Le meraviglie è un film che, per la sua delicatezza e intelligenza, purifica gli occhi dello spettatore. La messa in scena evoca una specie di home movie (piani sequenza, inquadrature ravvicinate, soggetto familiare, colori degni di un filmino in super 8) che rappresentano la vita interiore di questa piccola comunità strana, amorevole e solidale”.  Il quotidiano si lancia in lodi, prima e dopo la vittoria del Gran Prix del film di Alice RohrwacherLe monde positivo mentre quindici critici chiamati a votare la classifica pubblicata dal mensile Le film francais lo hanno stroncato definendolo il peggior film del concorso.
Entusiasmo lo mostra l’inglese The Daily Telegraph che definisce il film dolce-amaro, potente e incantevole”, aggiungendo che l’opera che ha per fulcro una famiglia: “Un’opera dalla potenza che sembra sollevarsi dal profondo, sotto il suo paesaggio irruvidito dal sole”. L’americano L’Hollywood Reporter cerca di ripescare elementi di comunione con opere di altri italiani come Ermanno Olmi: “Il film ha diversi strati di significato” che, secondo il giornale, potrebbe forse interessare il pubblico del festival ma difficilmente quello delle sale perchè la storia è fragile e non provoca emozioni forti e quindi un rapporto immediatamente empatico. Alcune note negative anche da Paris Match che coglie nel film elementi che sarebbero potuti piacere molti al presidente di giuria Jane Campion ma soprattutto sottolinea “l’artificiosità della sceneggiatura tra documentario e fiction”.
Spostandoci in Inghilterra The Guardian parla di “storia di formazione gentile, spriritosa, bonaria” definendo il film affascinante anche se un po’ sentimentale e poco impegnativo, forse cogliendo poco dell’aspetto anche politico della pellicola. Indiewire invece sbaglia definendo la storia autobiografica (osservazione smentita più volte dalla regista) e già vista, sottoleando così la poca originalità.

GIOVANNA BARRECA