Quella che nasce oggi sarà davvero la generazione fame zero? La fame nel mondo potrà essere debellata nel giro di trent’anni? E questo si potrà raggiungere attraverso semplici azioni e decisioni quotidiane? Questo è l’auspicio di Ban Ki-moon e, partendo dalla sua dichiarazione: “In un mondo di abbondanza, nessuno, non una singola persona, dovrebbe soffrire la fame” è nato il cortometraggio, la favola The zero hunger challenge di Costanza Quatriglio.
Realizzato per l’Onu, nell’ambito di Expo 2015, Padiglione Zero, la regista, lavorando con Luca D’Alberto alle musiche, ha creato un corto diviso in atti: “Una volta composto il tema musicale abbiamo modulato, attraverso le variazioni, tutta la storia” spiega ai nostri microfoni. Nella favola il protagonista è un bambino che vive con altri coetanei (cast internazionale con bimbi di sangue misto) in una fattoria (capace di rappresentare tanti luoghi diversi dal punto di vista figurativo). Dagli anziani che si prendono cura di loro, i piccoli imparano – a loro volta – a prendersi cura della terra, fino a quando il bimbo magico raccoglie un uovo e lo semina. Il suo atto d’amore viene premiato con la nascita di una gallina …
“Una suggestione venuta pensando a quale può essere il più grande atto di cura per il pianeta” precisa la regista prima di incontrare i ragazzi di Alice nella città alla Festa del cinema di Roma dove il cortometraggio è stato presentato.
giovanna barreca