A cinquant’anni dalla serie di racconti di Cécile Aubry la fascinazione per l’avventura del piccolo Sébastien e del suo grande cane bianco Belle, continua anche al cinema. Nicolas Vanier diresse il primo capitolo, presentato sempre ad Alice nella città, facendo conoscere al pubblico il talento e la grande capacità espressiva del piccolo attore protagonista: Félix Bossuet. Christian Duguay, chiamato dalla produzione per il secondo (e forse per il terzo) capitolo, porta i piccoli spettatori – per i quali è stata creata l’opera-, non solo a immedesimarsi col protagonista e vivere avventure sicuramente più appassionanti e pericolose (nel film c’è più azione con aerei, incendi dei boschi e orsi pericolosi) ma anche a far i conti con i nuovi sentimenti e le emozioni di un ragazzino che piano piano cresce e si ritrova a conoscere un padre mai visto prima, proprio alla fine della seconda Guerra mondiale. Sebastien aspetta il ritorno di Angelina ma l’aereo militare sul quale vola la ragazza precipita e il bambino è l’unico a credere di poter ritrovarla ancora in vita. E per iniziare le ricerche avrà bisogno d’aiuto, non solo quello di Belle.
Il film è girato nell’Alta Moriana della Vanoise e nella Valle dell’Ain perchè la natura continuasse ad essere una delle protaginiste principali del film.
giovanna barreca