Al Bellaria Film Festival vince, sotto forme diverse, l’impegno civile. Con l’unica eccezione di Il Mundial dimenticato di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella, brillante mockumentary che si è portato a casa la menzione speciale Casa Rossa Doc (non a caso, forse, decretata da una giuria di giovani studenti DAMS di Bologna), le altre opere che vanno a comporre il palmarès di questa edizione valorizzano la vocazione del documentario verso la denuncia di condizioni sociali allarmanti e memorie disperse di culture in via di sparizione. Annunciato dalla “madrina” e giurata Lunetta Savino, Bad Weather di Giovanni Giommi ha vinto il premio Italia Doc, riconoscimento principale del festival. Ma Maria Pia Fusco, altra componente della giuria, ha anche confermato la difficoltà a operare scelte decise per l’alta qualità di molte delle opere in concorso, conferendo così una menzione speciale anche a Italy: Love It Or Leave It di Gustav Hofer e Luca Ragazzi.
Due opere animate da un intenso spirito di confronto con realtà stringenti, ma molto diverse per approccio. A testimoniare, una volta di più, l’estrema poliedricità del linguaggio documentario, uno dei terreni attualmente più fertili sotto il profilo della ricerca audiovisiva. Se da un lato Bad Weather appare un’opera aspra e diretta, che trae linfa da un duro scontro con la realtà (il film racconta le vite di donne, uomini e bambini nell’isola-bordello di Banishanta, nel sud del Bangladesh), dall’altro Italy: Love It Or Leave It contamina linguaggi raccontando l’attuale disorientamento socio-culturale italiano, svariando dall’ironia alla tenerezza, al dramma più incisivo. Raccoglie anche un importante riconoscimento Mare chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti, insigniti della menzione speciale “Morando Morandini”, premio appositamente creato per questa edizione in ironica memoria del “gran rifiuto” del 1987, quando Morandini, all’epoca direttore artistico del Bellaria Film Festival, rigettò il verdetto della giuria e decise di non assegnare alcun primo premio. “L’abbiamo invitato per cavargli il premio di tasca, e per ricompensare il festival di quel rifiuto” ha sottolineato ironicamente l’attuale direttore artistico Fabio Toncelli esortando Morandini ad annunciare il proprio personale verdetto.
Non ultimi, Gianluca Stazi e Giuseppe Casu ricevono il premio Radio Doc per il loro audio-documentario Antonina. Un premio meritatissimo per la sezione più innovativa e originale del festival, poiché facendosi forti solo dell’alto potere evocativo della voce e del suono, i due autori sono riusciti a restituire con intensa emozione l’esperienza umana dimenticata del lavoro nelle miniere sarde. Tempi di sudore, paura e sopravvivenza, che rivivono tramite una colonna sonora quasi materica diffusa in una sala buia. Il Bellaria Film Festival chiude quindi un’edizione particolarmente riuscita, che ha saputo condurre visioni, ascolti e riflessioni sul cinema sempre rimettendo in discussione strumenti e confini espressivi, e sfidando in tal senso le convenzioni di forme d’arte e di canali di fruizione.
I PREMI:
PREMIO ITALIA DOC: ‘BAD WEATHER’ DI GIOVANNI GIOMMI
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA ITALIA DOC: ‘ITALY: LOVE IT OR LEAVE IT’ DI GUSTAV HOFER E LUCA RAGAZZI
MENZIONE SPECIALE CASA ROSSA DOC: ‘IL MUNDIAL DIMENTICATO’ DI FILIPPO MACELLONI E LORENZO GARZELLA
MENZIONE SPECIALE “MORANDO MORANDINI”: ‘MARE CHIUSO’ DI ANDREA SEGRE E STEFANO LIBERTI
PREMIO RADIO DOC: ‘ANTONINA’ DI GIANLUCA STAZI E GIUSEPPE CASU
MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA RADIO DOC: ‘L’ISOLA CHE C’E” DI DARIA CORRIAS E ALESSANDRO SERRANO’