La sfida di Müller

Il neo-direttore del Festival di Roma ha presentato il programma alla stampa, tra polemiche e mezze delusioni. Mancano i titoli di grido - soprattutto americani - ma la qualità complessiva sembra nettamente superiore al passato. Le interviste a Marco Müller e Paolo Ferrari.
Intervista al direttore artistico: Marco Müller
Intervista al presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari

In un clima quasi da guerra fredda si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione del programma della settima edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la prima diretta da Marco Müller, che si terrà dal 9 al 17 novembre. L’ex direttore della Mostra di Venezia era atteso al varco da molta stampa e ha – un po’ sorprendentemente – agito sulla difensiva all’inizio della conferenza, ricordando più volte che il tempo per preparare il festival è stato limitato – quattro mesi e mezzo – troppo poco per permettere di fare alcune scelte e di riuscire a prendere alcuni film, in particolare americani, i cui calendari di uscita vengono stabiliti con largo anticipo. Tanto sulla difensiva da far passare quasi in secondo piano i titoli, che pure ci sono e compongono una selezione che appare superiore per qualità rispetto a quel che si era visto a Roma negli ultimi anni.
La differenza sostanziale con la nuova Mostra di Venezia diretta da Alberto Barbera – che tutto ha puntato su alcuni grandi nomi di rilievo piazzati in concorso – è che il Festival di Roma non ha (e evidentemente non poteva avere) autori che stessero a quel livello di notorietà (Bellocchio, Malick, De Palma) e si è scelto dunque di puntare su una selezione più organica.
La qualità ad esempio non sembra mancare in un concorso che presenta i nuovi film di Takashi Miike, di Kira Muratova, di Larry Clark, di Valerie Donzelli e di Jacques Doillon, nomi che garantiscono la qualità complessiva della selezione e che però allo stesso tempo non garantiscono quel richiamo che invece in molti si aspettavano.
Interessante – molto interessante – anche la scelta dei tre titoli italiani: E la chiamano estate di Paolo Franchi, che pur essendo un regista discontinuo non è privo di una sua personale visione; Il volto di un’altra di Pappi Corsicato, che fu ingiustamente malatrattato qualche anno fa con Il seme della discordia (presentato a una delle venezie mulleriane); e soprattutto Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi, uno degli autori più promettenti del panorama cinematografico nostrano.
Si attende anche l’annuncio di due film-sorpresa, che non saranno americani, ma saranno di due registi i cui lavori rischiano di essere bloccati dalla censura in patria (Iran? Cina?) e dunque bisogna attendere per annunciarli.
Attesa ovviamente per il ritorno di Walter Hill, Bullet to the Head, con protagonista Sylvester Stallone, per cui Müller ha anche prospettato una sorta di tour in giro per la città (per dare quel nome e quel volto popolare che in molti gli chiedono).
Attesa anche per Il cecchino (Le guetteur), l’ormai misterioso film francese di Michele Placido, finito da tempo ma ancora inedito da noi.
Interessanti sembrano le proposte di Prospettive Italia – la versione romana del Controcampo italiano veneziano – da La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli a Razza bastarda di Alessandro Gassman, fino a Cosimo e Nicole di Francesco Amato con protagonista Riccardo Scamarcio. Quel che dispiace è che sembra farsi sempre più agguerrita la lotta con il festival di Torino, perché se diversi film italiani di questa sezione potevano essere adatti anche per la manifestazione piemontese, Müller ha anche sottolineato come su un totale di 64 lungometraggi (di cui 59 in prima mondiale) ben 14 siano opere prime e seconde instaurando così un ulteriore livello di scontro con il Torino Film Festival (che per impostazione ospita in concorso opere prime, seconde e terze).
Alla prova dei fatti è attesa anche l’altra sezione neonata e cioè Cinemaxxi, con cui Müller sembra voler approfondire e allargare il discorso inaugurato con Orizzonti all’epoca della sua direzione in Laguna. E’ qui che si trovano i grandi nomi che pertengono di diritto alla storia del cinema: de Oliveira, Greenaway, Kaurismaki, Pedro Costa, Egoyan, Apichatpong Weerasethakul, Verhoeven, Wim Wenders; molti dei quali, però, sono presenti in film a episodi. Come poi si svilupperà la sezione, che sembra puntare con decisione alla contaminazione con la video-arte, è ancora da vedere, però va almeno segnalato che vi sarà un mediometraggio di Gianfranco Rosi, dedicato a Renato Nicolini, maestro della programmazione culturale a Roma – in anni ormai troppo lontani – cui Müller ha detto di volersi richiamare.
Il glamour sarà forse scarso – o inferiore a quello degli anni passati (ma già negli ultimi due anni si notava l’assenza delle star americane) – ma soprattutto non sarà come in passato l’interesse primario del festival. La sfida di Müller consiste per l’appunto nel cercare di coniugare “festa popolare”, festival per addetti ai lavori e manifestazione di ricerca di nuovi linguaggi in un unico contenitore, con l’obiettivo a lungo termine di creare nella Capitale un festival permanente.
Un progetto ambiziosissimo che forse alla prima prova può deludere un po’ – scorrendo il complesso delle scelte di programmazione – e che si trova davanti una serie di ostacoli non da poco, a partire dall’instabile equilibrio politico che si respira in questi giorni con le nuove elezioni regionali in vista, ma che è ancora presto per giudicare. E che magari può avere un grosso contributo dall’ultima sibillina promessa fatta da Müller: Quentin Tarantino ci sarà e non verrà a mani vuote.

CONCORSO
“A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III,” Roman Coppola, U.S.
“Lesson of Evil,” Takashi Miike, Japan
“Ali Ha Gli Occhi Azzurri,” Claudio Giovannesi, Italy
“E La Chiamano Estate,” Paolo Franchi, Italy
“Ixjana,” Jozef Skolimowski, Michal Skolimowski, Poland
“Mai Morire,” Enrique Rivero, Mexico
“Hand in Hand,” Valerie Donzelli, France
“Marfa Girl,” Larry Clark, U.S.
“The Motel Life,” Gabriel Polsky, Alan Polsky, U.S.
“Celestial Wives of Meadow Mari,” Alexey Fedorchenko, Russia
“You, Me and Us,” Jacques Doillon, France
“Eternal Homecoming,” Kira Muratova, Ukraine
“Il Volto Di Un’altra,” Pappi Corsicato, Italy

FUORI CONCORSO
“The Gang of the Jotas,” Marjane Satrapi, France
“Bullet to the Head,” Walter Hill, U.S.
“The Lookout,” Michele Placido, France
“Mental,” P.J. Hogan, Australia
“Populaire,” Regis Roinsard, France
“Rise of the Guardians,” Peter Ramsey, U.S.
“The Twilight Saga: Breaking Dawn Part 2,” Bill Condon, U.S.
“A Gun in Each Hand,” Cesc Gay, Spain
“Waiting for the Sea,” Bakhtiar Khudojnazarov, Russia

SELEZIONE CINEMAXXI
“Bloody Daughter,” Stephanie Argerich, France
“Historic Centre,” Aki Kaurismaki, Pedro Costa, Victor Erice, Manoel De Oliveira, Portugal
“Once I Entered a Garden,” Avi Mograbi, Israel
“Goltzius and the Pelican Company,” Peter Greenaway, Netherlands
“Judge Archer,” Xu Haofeng, China
“Invisible World,” Wim Wenders, Theo Angelopoulos, Atom Egoyan, Manoel De Oliveira, Guy Maddin, Marco Bechis, Lais Bodanzky, Maria De Medeiros, Jerzy Stuhr, Gian Vittorio Baldi, Brazil
“The Ogre’s Feathers,” Michael Almereyda, U.S.
“Pletora,” Zapruder, Italy
“Random Acts,” Marina Abramovic, Apichatpong Weerasethakul, Zineb Sedira, Johan Grimonprez, Shahryar Nashat, Lucy Harvey, Rachel Mayeri, Lewis Klahr, Mark Leckey, Semiconductor, Sarah Wood, Young-Hae Chang, Richard Billingham and others, U.K.
“Tricked,” Paul Verhoeven, Netherlands
“Suspension of Disbelief,” Mike Figgis, U.K.
“Tar,” Edna Biesold, Sarah-Violet Bliss, Bruce Thierry Cheung, Gabrielle Demeestere, Alexis Gamb, U.S.
“I Topi lasciano la nave,” Zapruder, Italy
“Tutto parla di te,” Alina Marazzi, Italy
“L’assolutezza del cerchio — Il G.R.A. Di Renato Nicolini,” Gianfranco Rosi, Italy
“Il Viaggio della Signorina Vila,” Elisabetta Sgarbi, Italy

PROSPETTIVE ITALIA – CONCORSO
“Acqua fuori dal ring,” Joel Stangle, Italy
“Cosimo e Nicole,” Francesco Amato, Italy
“L’Isola dell’angelo caduto,” Carlo Lucarelli, Italy
“Italian Movies,” Matteo Pellegrini, Italy
“La Scoperta dell’alba,” Susanna Nicchiarelli, Italy
“Razza bastarda,” Alessandro Gassman, Italy
“Waves,” Corrado Sassi, Italy

PROSPETTIVE ITALIA – DOCUMENTARI IN CONCORSO
“Dell’arte della guerra,” Luca Bellino, Silvia Luzi, Italy
“Il Leone d’orvieto — Giancarlo Parretti e la scalata alla MGM,” Aureliano Amadei, Italy
“Milleunanotte,” Marco Santarelli, Italy
“Pezzi,” Luca Ferrari, Italy
“Pinuccio Lovero Yes I Can,” Pippo Mezzapesa, Italy
“S.B. io lo conoscevo bene,” Giacomo Durzi, Giovanni Fasanella, Italy

PROSPETTIVE ITALIA – DOCUMENTARI FUORI CONCORSO
“Carlo!,” Gianfranco Giagni, Fabio Ferzetti, Italy
“Ebrei a Roma,” Gianfranco Pannone, Italy
“Il Gioco degli specchi,” Carlo Di Carlo, Italy
“Giuliano Montaldo — Quattro volte vent’anni,” Marco Spagnoli, Italy
“Giuseppe Tornatore — Ogni film un’opera prima,” Luciano Barcaroli, Gerardo Panichi, Italy
“L’insolito ignoto – Vita acrobatica di Tiberio Murgia,” Sergio Naitza, Italy
“Interdizione perpetua,” Gaetano Di Vaio, Italy
“L’uomo con il megafono,” Michelangelo Severgnini, Italy