Se ne parla da un po’ nell’ambito professionale del cinema, ed ora è diventata realtà. Dal 9 al 16 maggio si svolgerà in tutte le sale italiane la prima Festa del cinema (sulla scia dell’omonimo evento francese), evento organizzato da ANEC, ANEM e ANICA per riportare il pubblico italiano nei cinema. Per 8 giorni tutti i film in programma, a ogni ora, costeranno solo 3 euro nel caso di proiezioni 2D e 5 euro per i film in 3D. Un modo semplice per riavvicinare le famiglie al cinema e cercare di rieducare i giovani al rapporto col grande schermo.
Gli organizzatori infatti non hanno solo previsto questo e altri tipi di sconti, per esempio sulla ristorazione, ma affiancheranno il biglietto low cost a vere e proprie iniziative culturali: le sale del Circuito Cinema di Roma vedranno alcune star italiane come Claudia Gerini o Giancarlo Giannini e altri ricoprire il ruolo di cassieri e baristi; i cinema Anteo e Apollo di Milano organizzeranno quiz, giochi e lezioni per i più piccoli; il circuito Ferrero realizzerà esposizioni e workshop sui capolavori del passato e così molte altre iniziative consultabili sul sito www.festadelcinema.it.
L’obiettivo evidente è quello di dare una sterzata al calo sensibile degli incassi registrato negli ultimi mesi, consentendo non solo un nuovo afflusso, magari anche di pubblico non più abituato, ma soprattutto permettendo il consumo sociale, familiare e non, grazie al basso costo sperando anche in una possibile fidelizzazione: anche perché, come annunciato da Carlo Bernaschi (presidente ANEM), le promozioni dei singoli circuiti resteranno intatte dopo la festa e anzi s’incrementeranno. Ma il vero macro-obiettivo è il lancio dell’estate al cinema, ossia il tanto atteso e auspicato ampliamento dell’annata anche ai mesi caldi, di solito ritenuti morti. Dal 16 maggio, col Grande Gatsby che aprirà Cannes, il cinema italiano e internazionale, di spettacolo o complessità autoriale, sbarcherà in massa. Se i grandi kolossal o i film commerciali, come Una notte da leoni 3, Fast and Furious 6, L’uomo d’acciaio e World War Z, fino a The Lone Ranger e Red 2 escono in contemporanea mondiale per esigenze produttive più che partecipare alla festa (leggasi sconfiggere i pirati), e i film d’autore si ritagliano un giusto spazio, tra lo Stoker di Park, Una ragazza a Las Vegas di Frears, l’Orso d’oro Child’s Pose e l’apprezzato a Venezia Anime nella nebbia, è la pattuglia del cinema nostrano a sorprendere per quantità.
Sedici i film previsti per il periodo estivo e tardo-primaverile: dalla Grande bellezza di Sorrentino a Ti ho cercata in tutti i necrologi di Giannini, da Song’e Napule dei Manetti Bros a La leggenda di Kaspar Hauser di Manuli fino a Cha cha cha di Marco Risi. Oltre a ravvivare il mercato della sala e a espandere la durata dell’anno cinematografico a 12 mesi, per evitare sovraffollamenti folli, la festa deve essere il primo passo per una riforma, per non dire rifondazione, dell’intero sistema industriale – dalla produzione all’esercizio – in crisi costante da almeno 30 anni. Ma già da qui partono i primi dubbi: se dei film americani e delle loro proprie contingenze abbiamo già detto, va notato che oltre al film di Sorrentino (in concorso a Cannes) e a Mi rifaccio vivo di Rubini, alfiere italiano della festa anche grazie ai testimonial Lillo e Solfrizzi, il resto del programma è non proprio di primissima fascia, per tipologia, appeal e nomi coinvolti. E forse non basterà solo una festa per abbattere gli steccati fortificati del nostro cinema.
EMANUELE RAUCO