Miriam Chiachia, regista georgiana al suo secondo film, decide di prestare la sua opera volontaria presso un centro per ragazzi sordomuti e, dopo un anno accende la macchina da presa e ci racconta il piccolo Luka di 9 anni. Il bimbo vive nella scuola e ha una grande passione per la danza e un desiderio di comunicare e di essere amato che trasmette in ogni suo movimento, in ogni suo scatto d’ira contro i compagni, in ogni abbraccio frettoloso con i genitori.
Il racconto viene filtrato e assume la dimensione della fiaba come viene sottolineato anche dalla scansione per capitoli disegnati su una lavagna e dal lavoro molto accurato sui suoni del corpo, dei movimenti.
Nella nostra intervista la regista, presente al Bergamo Film Meeting dove il documentario è stato presentato nella sezione “Visti da vicino”, spiega anche cos’è il progetto “Listen to the future” legato al film.
giovanna barreca