Un’America distopica dove Steven Spielberg è il Presidente Usa, nella bandiera a stelle e strisce al posto delle stelle/stati compare la stella di David e la Statua della libertà viene attaccata da un aereo. Un’America che ha dichiarato guerra a Mahaba in Africa e iniziato una vera e propria guerra al terrorismo. Bangland è un mediometraggio d’animazione disegnato fotogramma per fotogramma, diretto e sceneggiato da Lorenzo Berghella che attraverso tale rappresentazione pone l’attenzione su diversi temi di scottante attualità: dal razzismo, alla chiusura delle frontiere, alla religione. Il tutto utilizzando una chiave fortemente ironica e tipica di diverse sitcom americane. Quello che colpisce maggiormente è il bagaglio di cinematografia americana che il giovane autore conosce e dal quale attinge riuscendo a renderlo funzionale al suo lavoro e alla sua rappresentazione. Un’enfatizzazione di ogni colore e di ogni tratto inoltre spingono lo spettatore ad allontanarsi dall’idea formattata di cinema e a leggere le diverse sottotracce presenti nella ricca narrazione.
Nota di merito anche per la colonna sonora capace di regalare ulteriori suggestioni e riflessioni alternando motivi che sembrano spesso accompagnare la vicenda, altre che sanno lavorare come contrappunto drammatico.
Il progetto è stato sviluppato e realizzato nell’ambito delle attività della scuola di cinema di Pescara che aveva realizzati al suo interno i primi fumetti di Berghella e che ha deciso di realizzare da essi prima un cortometraggio e ora un mediometraggio. Alla Mostra del cinema di Venezia Bangland viene presentato in prima mondiale all’interno delle Giornate degli autori.
giovanna barreca