The Burning Plain

06/11/08 - L`esordio alla regia di Guillermo Arriaga - sceneggiatore di Babel e 21 grammi premiato con...

The Burning Plain – Il confine della solitudine

06/11/08 – L`esordio alla regia di Guillermo Arriaga – sceneggiatore di Babel e 21 grammi premiato con l`Oscar – ricalca il modello narrativo dei precedenti film-patchwork perdendo in affilatezza visiva e forza retorica. Un`unica estenuante e tortuosa vicenda d`amore e d`odio, di accoglienza e di rifiuto si snoda lungo le vite di uomini e di donne, scomposta e rimontata in quattro linee parallele che si distendono nell`angoscia e nel dolore, fino ad un epilogo carico di speranza. Per tre quarti del film Arriaga sembra testardamente fissare i suoi protagonisti, forse convinto che un film scritto sia già in qualche misura anche un film già girato. E invece no. Così le lunghe inquadrature restano come frasi vuote di senso stese sullo schermo. Arriaga ronza con insistenza attorno ai nodi del discorso che vorrebbe affiorassero dal/nel suo film, e che invece restano sempre come coperti sotto le immagini inerti costruite dall`insufficiente competenza “iconologica” del regista neofita. Il tono però è asciutto, in cerca di rigore (un rigore che dovrebbe venire dalla giustezza dell`inquadrare e che invece si limita all`austerità delle stasi e dei silenzi); e il finale getta sull`intero film una chiara luce di speranza. Gli uomini e le donne di Arriaga sono ancora una volta oppressi e compressi tra una severità che si trasforma automaticamente in autolesionismo e una necessaria quanto impossibile ricerca di tenera e indulgente accoglienza. Ma alla fine è la forza e la semplice determinazione d`una bambina a segnare la più profonda delle rivoluzioni, la rivoluzione della misericordia.

SILVIO GRASSELLI