(DAL NOSTRO INVIATO CATERINA GANGEMI)
27/10/07 – Annunciato come uno dei titoli di punta dell`evento, presentato come una commedia originale e irriverente, e soprattutto, in forte odor di vittoria, è stato proiettato anche l`ultimo film in concorso, Juno del figlio d`arte Jason Reitman, che toglie ogni dubbio residuo sulla qualità non eccelsa dell`offerta artistica. Ciò che ci viene propinato, in questo caso, non è altro che una banalissima commedia adolescenziale, che di irriverente non ha proprio nulla (a meno che non ci si voglia accontentare del linguaggio sboccato della protagonista), essendo al contrario la quintessenza del più scontato moralismo americano reazionario; quanto all`originalità , è difficile vederla in una storiella televisiva da Dawson`s creek , con battute ad effetto, stile sit-com, e personaggi e situazioni più che fasulle (esemplare al riguardo, la sequenza in cui Juno annuncia ai genitori di essere incinta), sapientemente camuffati dietro una regia accattivante e furbetta. Perfetto per una domenica pomeriggio d`agosto davanti al televisore. Altro film in concorso è l`ambiguo El pasado di Hector Babenco, che si segnala invece come il film più misogino tra quelli finora visti. Descritto dal regista come la normale storia di due coniugi che, di comune accordo, decidono di lasciarsi per poi scegliere, a suo avviso consapevolmente, di tornare insieme, il film mostra invece un povero Gael Garcia Bernal assediato da un`arpia di rara bruttezza, che, in ordine, causa la morte della sua nuova fidanzata, gli rapisce il figlio, rovina il suo secondo matrimonio, e con una serie di violenze psicologiche praticamente lo costringe a tornare da lei.
Insomma una sobrietà e leggerezza che solo l`autore è riuscito a vedere, o forse parlava di un altro film. All`interno della sezione Extra, sicuramente la più interessante, se il figlio di Maurizio Costanzo si proclama campione di cerchiobottismo, passando astutamente dal filopalestinese Private a questo documentario su Auschwitz, l`americano Seth Gordon diverte e appassiona con il bellissimo The King of Kong: a Fistful of Quarters, che racconta la passione per i videogames attraverso un`avvincente sfida tra due campioni, con una tensione narrativa e una scrittura registica di grande raffinatezza. E infine, tra le grandi anteprime, merita una segnalazione The Dukes di Robert Davi, delicato e malinconico omaggio alla musica, ma soprattutto all`Italia e al suo cinema di una volta, da parte di uno dei più grandi caratteristi hollywoodiani, con una bellissima colonna sonora (che mescola Paolo Conte a classici della canzone italiana e doo-wop americani) e un cast ben assortito.