Un grasso pasto cine-natalizio
28/12/09 – Prima c’era l’invasione dei cartoni animati, poi dei cartoni animati realizzati al computer, ora dei cartoni film di animazione in 3D; la cadenza con cui escono è pressoché mensile e anche a Natale (almeno in Italia), non potevano mancare. Così, a fare concorrenza alla favola natalizia di Zemeckis o a panettoni e pandori di produzione nostrana, la Sony manda nell’arena il suo nuovo film animato e tridimensionale, diretto da Phil Lord e Christopher Miller: e seppur non vincerà la lotta degli incassi, sicuramente fa il pieno di risate.
Flint è un inventore anche geniale ma decisamente maldestro che nonostante l’impegno non ha fatto che distruggere la sua piccola cittadina. Ma l’invenzione con la quale muta l’acqua in cibo rischia di essere una fortunatissima rivoluzione mondiale. Le cose però sono sempre più complicate di come sembrano. Avventura di ”fantascienza” che la sceneggiatura dei due registi (tratta dal romanzo di Judi e Ron Barrett) divide molto nettamente in due parti, la prima esclusivamente comico-demenziale, l’altra del tutto avventurosa, pensata per sfruttare a pieno la tecnologia tridimensionale. Il film ovviamente si appoggia sui classici temi, ormai quasi una cantilena, dalla tradizione disneyana, come il riconoscimento e l’approvazione paterna, la realizzazione dei propri sogni, le diversità che diventano punti di forza, e in questi non fa passi avanti. Invece si spinge oltre dal punto di vista della messinscena dell’umorismo, folle e molto libero, vicino a notissimi esempi televisivi come I Simpson o I Griffin. E così risulta perfettamente coerente la costruzione di una parodia della fantascienza più catatrofista – come “2012”, contemporaneamente nelle sale – in cui gli scenari apocalittici diventano cumuli di residui di cibo, come se la terra diventasse un’abnorme pattumiera, un riflusso gastrico di pasti non digeriti, il consumismo gastronomico come simbolo della decadenza di un mondo (ed è sintomatico che non si parli mai dell’utilizzo dell’invenzione di Flint a fin di bene).
Un film che dal punto di visto del ritmo, dell’azione, delle trovate comiche non perde un colpo, dando alla sceneggiatura la possibilità di inventare situazioni e gag paradossali e alla regia di inventare scene d’azione e di visione notevoli (il tempio di gelatina o lo straordinario viaggio all’interno dell’invenzione nel finale). L’animazione è precisa, ricca e vitale, capace di usare la stereoscopia per arricchire la visione, anche se non riesce ad emanciparsi dai limiti congeniti all’operazione; che però può farsi forza di un tono e di una verve che lasciano allo spettatore un piacevole ricordo.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo originale: Cloudy with a chance of Meat Balls
Produzione: USA 2009
Regia: Phil Lord, Chris Miller
Cast (voci italiane): Oreste Baldini, Domitilla D’Amico, Angelo Nicotra
Durata: 90′
Genere: animazione in 3D
Distribuzione: Sony Pictures
Data di uscita: 23 dicembre 2009
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