La città come specchio di un’anima
23/02/10 – Opera difficile sia nel ritmo che nella costruzione visiva, “La bocca del lupo” arriva nelle sale italiane dopo aver vinto il primo premio al più recente Festival di Torino, dove ha raccolto molti altri riconoscimenti: una distribuzione insperata da parte della BIM per un film, diretto da Pietro Marcello, straordinario nel raccontare le anime nascoste e malate di due persone invisibile e per questo ancora più lucenti. Il regista (e direttore della fotografia) parla di Enzo, appena uscito dal carcere e di ritorno dalla sua amata Mary, transessuale conosciuto in carcere; il racconto della loro travagliata storia si fonde con la ricerca di una Genova divisa tra passato e presente. Una sorta di documentario in senso molto lato, dove il pedinamento dei due personaggi si mischia con ricerche di repertorio che ricordano le opere di Gianikian e Ricci Lucchi e una vena di narrazione che dà paradossalmente ancora più spessore.
Il film racconta i sentimenti e di un uomo e di una donna attraverso la ricerca estetica ed emotiva sul tessuto urbano su una città misteriosa e sostanzialmente sconosciuta come Genova (non a caso si pensa spesso a De André, durante il film), la ricerca di sogni puri per un popolo sottoproletario che specchia la sua anima nel cavalli oscuri della città, arrivando a una miscela forte eppure misteriosa tra immagini e parole, dove le seconde appaiono sempre fuori campo o non inquadrate a circoscrivere una linea d’ombra tra verità e racconto che irrompe nell’ultima parte quando i due personaggi parlano guardando in camera: ed è una sorta di film a sé che esplicita e unifica il gioco sui vari livelli del racconto e della narrazione che la voce narrante conduce sul filo della sospensione fiabesca, dove il reale è racconto allo stato puro. Marcello segue i suoi personaggi, li incornicia di continuo in ambienti (interni o esterni) che hanno parvenze surreali, come la scena nel bar, ricostruisce, rimonta, vira e distorce le immagini antiche per poi concentrare l’emotività reale e non mediata dei personaggi in sguardi, gesti e dettagli che appaiono più veri tanto più sono frutto di scelte linguistiche precise. E vince la sfida di fare un potente film (anti)pasoliniano, che riflette sul reale e l’immaginario, raccontando una storia più grande del luogo in cui nasce. In poche parole uno dei migliori film dell’anno.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo: La bocca del lupo
Produzione: Italia 2009
Regia: Pietro Marcello
Cast: Vincenzo Motta, Mary Monaco
Durata: 76′
Genere: documentario drammatico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 19 febbraio 2010
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