Dalla nostra inviata GIOVANNA BARRECA
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Film e mini concerto. Al Festival del cinema di Roma un connubio effervescente ha coinvolto il pubblico della sala Petrassi che ha riso molto durante la proiezione de I primi della lista di Roan Johnson e, a seguire si è gustata la performance di Claudio Santamaria, Francesco Turbanti e Paolo Cioni, i tre protagonisti (qui cantanti) del film che si sono esibiti in due brani: Quello che non ho di Fabrizio De André e La ballata del Pinelli, canzone di lotta emblema del film anche perchè composta da Pino Masi, il cantautore militante che ha ispirato la pellicola. La storia vera alla base del film è proprio la sua e quella di due altri giovani scapestrati che nel giugno del 1970 saranno coinvolti nella difficile stagione di lotta politica. Pensando che un colpo di Stato sia prossimo in Italia, il già famoso cantautore pisano decide di fuggire oltre confine.
Pur utilizzando in apertura immagini di repertorio dello scoppio del colpo di Stato dei colonnelli in Grecia del ’67 (uno studente ricorda come tutto iniziò bloccando prima di tutto il lavoro dei giudici e poi cancellando le altre forme di libertà civile dello Stato democratico), la pellicola di Johnson, nato e cresciuto a Pisa da padre inglese, vira sui toni della commedia grottesca e un po’ della fiaba per riproporre al pubblico lo stesso modo in cui a Pisa veniva raccontata la vicenda: “Tre ragazzi chiedono asilo politico all’Austria”. E poi c’è il tema del viaggio come avventura e scoperta di sé e dell’altro, l’amicizia e le delusioni. Tutto rimbalza tra riflessioni e battute sottili e un po’ si perde inseguendo la tradizione della commedia all’italiana non rielaborandola, usando gli elementi fondativi e un po’ degli stereotipi del film di genere. Sceneggiatore e regista al suo secondo film dopo 4-4-2 il gioco più bello del mondo, girato con Cupellini e Carrillo e prodotto da Paolo Virzì, Johnson pecca nel non rielaborare e utilizzare tutti gli elementi fondativi creando così una pellicola ibrida, che non è commedia nè film di impegno sociale e civile. I tre personaggi invece funzionano insieme e si riescono a imporre come il ritratto più inquietante della schizofrenia di quei tempi e un po’ dei nostri nel loro essere al contempo falsi e sinceri, nemici e amici inseparabili, deboli e forti, feroci e dolci. I primi della lista uscirà in sala l’11 novembre con Cinecittà Luce.
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