Flussi seriali – Percorsi e influenze odierne e vintage delle serie americane
Cranford: donne alla riscossa nell’Inghilterra di Elizabeth Gaskell
(Rubrica a cura di Erminio Fischetti)
18/11/10 – Il fascino e l’eleganza tutta inglese di una miniserie come Cranford, suddivisa in due stagioni da cinque episodi da un’ora e uno speciale di due da un’ora e mezza ciascuno, fa rivivere l’essenza vera del miglior adattamento possibile della BBC di un classico della letteratura inglese. Le vicende di vedove e “signorine” dell’Inghilterra di metà Ottocento nella piccola cittadina immaginaria di Cranford, un luogo immobile e poco incline al progresso sia esso di natura economica che sociale, nasce dalla penna di un’autrice crudelmente ironica come Elizabeth Gaskell, che non possiede il blasone delle sorelle Brontë o di Jane Austen, ma non è certo da meno quanto a pregnanza di stile narrativo e analisi del mondo femminil-femminista. L’impronta è molto simile a quella delle colleghe immortali. Su queste basi la BBC ha confezionato un prodotto eccelso che sottolinea un mondo fatto di solitudine e provincialismo, canonicità e polverosa noia, ma anche di profonda solidarietà, nel quale il vero protagonista è la comunità, il senso di appartenenza di un luogo con le sue tradizioni e il suo cambiamento a cui tutti, chi favorevole e chi contrario, dovranno abituarsi. La comicità grottesca ricorda più quella dickensiana che quella tagliente di Jane Austen. Si avvicina però a quest’ultima nel descriverel’elemento femminile, narrato su uno sfondo storico che vede le donne relegate nei limiti che il loro ruolo all’epoca concedeva, ma allo stesso tempo detentrici di un potere sotterraneo in un mondo dove le figure maschili sono distanti o mancanti.
Queste donne devono vedersela da sole, cavarsela economicamente e affettivamente senza la presenza di un uomo. Così, sia nel romanzo che nella miniserie, vengono messi in evidenza le virtù imprenditoriali e i sentimenti di questi personaggi, appartenenti a diverse categorie sociali, caratterizzati attraverso i propri limiti di esseri umani e allo stesso tempo “governatrici” del loro mondo, che mandano avanti senza il sostegno di nessun maschio, che nel qual caso arrivi risulta essere figura ingombrante. Oltretutto è la donna, nella sua accezione borghese, la vera chiave del progresso, la vera intelligenza capace di scardinare i limiti del passato nobiliare con le possibilità del presente, e sono sempre le donen le uniche capaci di ravvedersi e capire quel che va fatto. Una serie che vive di una recitazione magistrale dell’intero cast guidata da una Judi Dench di rara sensibilità, regina della sua arte, di una scrittura eccelsa, priva di sbavature, che si prodiga verso un taglio di elegante ironia, di una regia che penetra nel cuore della vicenda e ne stringe i nodi garantendo l’assoluta perfezione del prodotto. Fatevi sedurre dal sex-appeal di un gruppo di vecchie ciarliere. Non lasciatevi ingannare da cuffiette e crinoline: il divertimento è garantito con grasse risate.
“Cranford”
Creatore: Sue Birtwistle, Susie Conklin (sulla caratterizzazione dei personaggi dei racconti di Elizabeth Gaskell);
Interpreti: Judi Dench, Eileen Atkins, Imelda Staunton, Francesca Annis, Simon Woods, Lisa Dillon, Julia McKenzie, Lesley Manville, Philip Glenister, Michael Gambon, Jonathan Pryce, Alex Etel;
Produzione: UK, 2007-2009;
Durata: 60’/90’ circa (7 episodi suddivisi in due stagioni);
Distribuzione originale: dal 18 novembre 2007 al 27 dicembre 2009 su BBC;
Distribuzione italiana: non distribuito