Dalla nostra inviata LAURA CROCE
Dopo essere sopravvissuto con alti e bassi al temibile primo anno di scuola media, il giovane Greg si prepara a entrare in seconda, contento di non essere più una matricola relegata a mangiare sul pavimento della mensa o la vittima prediletta delle angherie degli studenti più grandi. Ma crescere non è di certo tutto rose e fiori: con l’arrivo delle prime cotte, con i fratellini minori che crescono e con quelli maggiori con cui si possono condividere le prime feste scatenate, i guai non sembrano proprio aver fine per il protagonista di Diario di una schiappa, serie cinematografica tratta dai celebri libri a fumetti di Jeff Kinney. Una saga di grande successo sia nella sua versione cartacea che in quella di celluloide, arrivata in Italia tutta d’un fiato con il primo capitolo uscito nelle sale il 27 luglio e il secondo ancora in caldo, pronto a fare la sua comparsa sugli schermi il 5 agosto, distribuito sempre da 20th Century Fox. Al IV Fiuggi Family Festival è stato presentato in anteprima nazionale di fronte a una platea gremita di bambini, dove però non hanno proprio mancato di farsi sentire le risate di gusto degli adulti.
Sempre costruito attraverso un efficace mix di disegni animati e live action, Diario di una schiappa 2 conserva tutti i lati positivi del primo episodio aggiungendo inoltre un ritmo più svelto e frizzante, in cui le gag si susseguono a tutto spiano e la narrazione fa più di un passo in avanti attraverso la necessaria maturazione dei personaggi. Se in prima media l’obiettivo fondamentale di Greg era diventare il più popolare del suo anno ricorrendo a ogni espediente possibile e immaginabile, giunto in seconda il protagonista ha il compito molto più serio di recuperare il rapporto con suo fratello maggiore, il rockettaro e sconclusionato Rodrick, con cui vige una belligeranza senza tregua. Tra un’angheria e un’altra i due iniziano però a stringere alleanze e a sviluppare una certa complicità che li porterà a condividere le ansie e i piccoli trucchi per cavarsela nel complicato periodo dell’adolescenza. Maturano perciò i contenuti ma anche il linguaggio cinematografico, reso ancora più gustoso dall’inserto di un finto film nel film, un improbabile horror per la precisione, che promette già da solo di far fioccare risate. Il giovane e imbranato Greg, insomma, questa volta si guadagna un voto ancora più alto in pagella, tanto da sperare di poter seguire le sue avventure almeno fino alla fine delle infernali e irresistibili scuole medie.
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