Peso e leggerezza nel nuovo film di Kiarostami, direttamente da Cannes 63
24/05/10 – Abbas Kiarostami padre della rinascita internazionale del cinema iraniano, negli ultimi anni si è contraddistinto per sperimentazioni linguistiche anche estreme sul digitale e i limiti della visione; torna in concorso al Festival di Cannes con una curiosa marcia indietro alla pellicola e alla narrazione, apparentemente convenzionale, di una storia d’amore su cui innestare le riflessioni più consone all’autore. James Miller è un saggista di successo che, in Toscana per una presentazione, conosce una donna e si fa coinvolgere prima in una gita fuori porta e poi in una sorta gioco di ruolo in cui interpretano fino in fondo il ruolo di una coppia sposata da 15 anni: dov’è il gioco e la finzione?
Kiarostami, con l’adattamento linguistico di Massoumeh Lahidji, mette su un gioco meta-narrativo, esistenziale, psicologico travestito da commedia drammatica sentimentale in cui il vero fascino sta nei nodi enigmatici, da interpretare. Se all’inizio, il confronto tra i due personaggi è sul rapporto tra originalità e copia e sulla costruzione culturale per cui la copia è inferiore all’originale solo sapendo che è una copia, e quindi eliminando di fatto ogni valutazione oggettiva delegando tutto alla conoscenza soggettiva, dopo lo sfizioso dialogo con una barista il film diventa una sorta di psico-dramma in cui i personaggi interpretano i loro (doppi) ruoli, facendo riflettere sulla forza dei racconti e delle invenzioni, sui confini labili tra realtà e finzione. Kiarostami cambia spesso le carte in tavola, sposta i personaggi attorno ai luoghi toscani senza mai premere sul pedale del turismo o della bella immagine e confondendo lingue, parole, toni crea un altro esempio di cinema intellettuale, ma anche intelligente.
La leggerezza dei toni e del trattamento si sposa con uno stile e un linguaggio a un tempo freschi e seri, dove l’enigma e il mistero dei percorsi intellettuali del regista permettono di seguire i personaggi anche emotivamente con la macchina da presa, come i dialoghi al ristorante o in macchina primi e primissimi piani, addirittura frontali, che segnano gli stacchi dei personaggi e dei loro sentimenti. Resi da una coppia d’attori perfetta, in cui un calibrato William Shimell deve lasciare spazio a una straordinaria Juliette Binoche, bellissima e vera, capace di trasmettere tutto lo spettro delle emozioni umane, indossando orecchini e un rossetto.
(EMANUELE RAUCO)
Titolo originale: Copie conforme
Produzione: Italia, Iran, Francia 2009
Regia: Abbas Kiarostami
Cast: Juliette Binoche, William Shimell
Durata: 106′
Genere: drammatico
Distribuzione: Bim
Data di uscita: 21 maggio 2010
Copia conforme trailer