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Da YouTube al primo film da protagonista, passando per la radio, i libri, i piccoli ruoli: le 10 regole per fare successo sembra conoscerle perfettamente Guglielmo Scilla, alias Willwoosh, al suo esordio come “nome sopra i titoli” in 10 regole per fare innamorare di Cristiano Bortone, al suo quinto lungometraggio dopo la riuscita di Rosso come il cielo. Scilla è Marco, un ragazzo timido e impacciato che s’innamora dell’irraggiungibile Stefania: a dargli una mano arriva il padre, di solito assente, riconosciuto latin lover e capace di svelargli (forse) i segreti della seduzione. Commedia sentimentale giovane che guarda agli States, scritta dal regista con Fausto Brizzi, Annalaura Ciervo e Pulsatilla che punta su una storia da manuale e che proprio come un manuale (in uscita anche un omonimo libro) si svolge.
Attraverso queste regole che nel film simboleggiano la distanza tra padre e figlio, Bortone punta su un possibile collante al solco che si crea sempre più tra nuove e vecchie generazioni, le donne: che sia questione di sesso o di amore, di strategie vincenti o perdenti, un viso e un corpo uniscono due maschi più dell’affetto filiale. E’ questo, sottotraccia, l’aspetto più interessante di una commediola a uso e consumo del pubblico più giovane che dovrebbe, nelle intenzioni della produzione, spostare l’attenzione da YouTube al grande schermo. E’ una decisione rischiosa viste le condizioni del pubblico odierno, ancora più traballante se si pensa che alla sceneggiatura manca la verve dei dialoghi, alla regia i tempi e i ritmi adatti e attori più spigliati. Scilla non riesce a fare il grande salto e agli altri attori spetta almeno il pregio della spontaneità: ma non c’è nessuno in grado di reggere alla forza d’urto e al sapiente mestiere, un po’ cialtronesco e di facile presa, di Vincenzo Salemme, che da solo si mangia qualunque presenza sullo schermo. Tanto che a volte pare farsi da parte, per non oscurare quella che dovrebbe essere la star: e che per ora è rimandata a YouTube.
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