Walk of Fame – Anthony Hopkins
Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana
(Rubrica a cura di Lia Colucci)
14/03/11 – Anthony Hopkins nasce nella zona industriale di Port Talbot nel Galles dove i suoi gestiscono una panetteria. Dopo difficili anni di scuola, in cui tra l’altro scopre di essere dislessico, finalmente viene accettato alla Royal Academy of Dramatic Art. Dopo anni di studi e di fatiche si merita nel 1965 un’audizione al prestigioso National Theatre diretto da Sir Laurence Olivier, che addirittura sostituisce ne La danza di morte di Strimberg qualche tempo più tardi. Intanto i suoi grandi compagni sono la bottiglia e le donne, intervallati da qualche ruolo televisivo. La sua vita sembra avere una svolta negli anni Settanta quando butta la bottiglia e si fa fare da pigmalione dal regista e attore Richard Samuel Attenborough e con cui gira Gli anni dell’avventura (1973), Quell’ultimo ponte 1977 e Magic–Magia del 1978, sempre inserito in grandissimi cast: Anne Bancroft, Liv Ullman, Elliot Gould, James Caan, Dirk Bogarde…
Intanto negli anni Ottantna e precisamente nel 1985 riceve in patria il titolo di Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico e l’anno dopo il Dottorato in Lettere dell’Università del Galles. Onorificenze che sembrano portagli fortuna: gira due film di successo, nel 1987 la deliziosa commedia Charing Cross Road di David Hugh Jones e successivamente, nello stesso anno, Amore e rabbia di Mike Newell. Ma il vero successo deve ancora arrivare: a Hopkins bastano solo 16 minuti di straordinaria performance per far uscire il Dott. Hannibal Lecter; solo 16 minuti per un Oscar come migliore protagonista nel cult diretto da Jonathan Demme, che darà luogo ad una saga: Hannibal (2001) di Ridley Scott e Red Dragon (2002) di Rob Reiner. A questo punto Hopkins potrebbe vivere di rendita, e invece si mette a caccia di nuove sfide: si fa dirigere da Cimino in Ore disperate, quindi nel 1993 gira per Coppola Dracula di Bram Stoker. Ma è sempre nel 1993 che sfornerà un altro piccolo gioiello diretto da James Ivory e in coppia con Emma Thompson interpreta il maggiordomo Stevens in Quel che resta del giorno. Un dramma malinconico, una storia d’amore mancata, mentre la Storia passa senza far sentire le sue oscure tracce sulle spalle del povero interprete. Quindi lo vuole Stone per fargli interpretare Nixon in Intrighi di Potere (altra nomination all’Oscar come attore protagonista). Nel 1997 arriva la possibilità di un’altra statuetta come migliore attore non protagonista per Amistad di Spielberg.
Il 1998 lo vede preso da La maschera di Zorro a cui succede Instinct – Istinto Primordiale del 1999. Continuerà sempre con un occhio al botteghino, ma senza disdegnare registi atipici come Julie Taymor, lo scoppiettante John Woo, e il solitario Joel Schumacher. Nel 2004 torna a lavorare con Stone, che gli affida il suo Alexander (2004), mentre si trova perfettamente a suo agio sia nel fantasy Beowulf di Robert Zemeckis (2007) che nell’ultimo film di Ivory , Quella sera dorata (2009). Nel 2010 fa capolino in Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni di Woody Allen e in Wolfman, mentre nel 2011 si attende la sua interpretazione di Odino in Thor di Kenneth Branagh.
Attore versatile, allarmante, struggente, uno dei migliori interpreti teatrali e cinematografici, Anthony Hopkins è universalmente riconosciuto come uno dei migliori attori dei nostri tempi. Chi è capace di guadagnare un Oscar in 16 minuti non ha limiti.