Walk of Fame – James Franco – Alla scoperta del personaggio cinematografico della settimana a cura di Lia Colucci
James Edward Franco deve la sua notorietà alla somiglianza con James Dean e al ruolo di Harry Osbourn nel film Spider-Man di Sam Raimi che nel mondo ha incassato qualcosa come 882 milioni di dollari. Nato il 19 aprile 1978 a Palo Alto, California, James è figlio di Betsy Lou, poetessa, autrice, editrice e Doug Franco, direttore di una compagnia noprofit. Attratto dall’arte fin da piccolo grazie agli interessi coltivati anche dalle nonne: quella paterna era una scrittrice di libri per ragazzi mentre quella materna è proprietaria di una celebre galleria d’arte di Cleveland, Franco inizia a recitare al liceo negli spettacoli scolastici e si iscrive alla Università della California, Los Angeles, per laurearsi in inglese, ma abbandona presto per imparare l’arte del palcoscenico. Alla fine degli anni ’90 comincia a presentarsi alle audizioni e ottiene dei ruoli in piccoli film come Freaks and Geeks e Costi quel che costi. Nel 2001 la prima svolta della sua carriera quando viene scelto per interpretare il ruolo di James Dean nel film biografico per la tv sul divo di Hollywood diretto da Mark Rydell. Per entrare nel personaggio, Franco, comincia a comportarsi come lui: si tinge i capelli di biondo, passa molto tempo con chi lo conosceva, impara ad andare in moto e inizia a fumare due pacchetti di sigarette al giorno, lui che prima non ne aveva mai accesa una. Gli sforzi vengono premiati con un Golden Globe. E’ solo l’inizio. Di lì a poco si prepara per un altro ruolo altrettanto mitico: vestire i panni di peter parker, alias spider man nell’adattamento che sam raimi sta preparando per il grande schermo. L’audizione va male e la produzione decide di dare quel ruolo a Tobey Maguire, ma non manda franco a casa a mani vuote offrendogli di vestire i panni di Harry Osbourn, amico fraterno di Parker nonché figlio di Norman lo scienziato milionario che diventerà Green Goblin uno degli acerrimi nemici dell’Uomo ragno. Il film è un successo planetario e apre la strada ad una trilogia che vedrà Franco sempre coprotagonista: dapprima come l’amico sincero e disinteressato, poi nei panni del rivale in amore di Peter e infine in quelli del rinato goblin seguendo la stessa parabola di follia in cui era scivolato il padre. Pur indaffaratissimo col ruolo di osbourne Jr. nel 2006, Franco trova il tempo di esordire come regista col lungometraggio Fool’s Gold, si iscrive nuovamente alla ucla per completare il suo percorso di studi e, riesce a laurearsi nel 2008. La tappa successiva è trasferirsi a new york dove decide di approfondire altre passioni: s’iscrive a un corso di scrittura della Columbia University, ad uno di regia alla Tisch School of the Arts e ad un altro di scrittura creativa al Brooklyn College.
Successivamente alterna una serie di film leggeri come Strafumati, una commedia di Judd Apatow, che gli vale la seconda volta ad un Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musicale a progetti più importanti come Milk di Gus Van Sant dove recita al fianco di Sean Penn, Josh Brolin e Emile Hirsch nei panni di Scott Smith, il compagno di Harvey Milk il primo politico a battersi per i diritti omosessuali. Accetta addirittura un ruolo nella soap opera General Hospital e fa una comparsata in 30 Rock e in Notte folle a Manhattan e Mangia prega ama, poi torna di nuovo al cinema impegnato con l’Urlo dove veste i panni del poeta Allen Ginsberg. Nel 2010, riceve il “Master of Fine Arts” alla Columbia University e frequenta il dottorato in inglese alla prestigiosa Università di Yale. Lo stesso anno accetta di interpretare lo scalatore Aron Ralston in 127 ore film di Danny Boyle che ripercorre la storia vera di un uomo rimasto incastrato sotto un masso durante un’escursione solitaria nello Utah. Il film è un grande successo, sia critico che commerciale, e gli fa ottenere una candidatura come migliore attore alla 83ª edizione dei premi Oscar, edizione che per ironia della sorte presenta proprio lui assieme ad Anne Hathaway. In questi giorni nelle sale nei panni di uno scienziato che cerca di scoprire la cura per l’Azheimer in L’alba del pianeta delle scimmie, prequel del cult movie con charlton heston firmato da Rupert Wyatt, l’attore che è appena stato ospite del festival di venezia dove ha presentato il suo nuovo film da regista, Sal omaggio a Sam Mineo, interprete di Gioventù bruciata, è ora imepgnato sul set di un altro prequel Oz: The Great and Powerful, film della Disney che precede le vicende de Il mago di Oz. Diretta da Sam Raimi l’opera vede Franco nei panni del mago Oz.