Dalla nostra inviata Giovanna Barreca
Ascolta l’intervista di RADIOCINEMA ai i realizzatori del restauro:
I fortunati ammessi al Teatre Lumière la sera dell’inaugurazione si sono goduti Voyage dans la lune a colori qualche minuti prima della proiezione del film d’apertura Midnight in Paris di Woody Allen. Per tutti gli altri, giornalisti compresi, proiezione speciale in Sale Debussy qualche giorno dopo. Il direttore Thierry Fremauxci teneva talmente a ripresentarlo che lasciò Brad Pitt e tutto il cast di The tree of life e venne a presentarlo alla presenza dei due restauratori che abbiamo intervistato. I fratelli Lumière furono i primi a depositare il brevetto del cinematografo e per questo – anche se altri in questi anni stavano raggiungendo lo stesso risultato – sono considerati gli inventori della settima arte. Ma sarà George Meliès a capire davvero l’importanza e le potenzialità del mezzo tanto da iniziare a girare piccoli film dove utilizza soprattutto le sue qualità di circense e che ‘firma’ con l’inserimento del suo studio, fotogramma per fotogramma. Nel 1902 realizzerà il primo vero film della storia del cinema. Titolo: Voyage dans la lune. La prima pellicola con una storia (prima si avevano delle ‘cartoline in movimento’): alcuni astronauti decidono di intraprendere, con una navicella, una missione sulla Luna dove incontreranno i seleniti. Primo film a diventare Patrimonio dell’umanità dopo il conferimento dell’onorificienza da parte dell’Unesco. Parlando con i restauratori capiamo che non si tratta di un’operazione artificiosa che li ha portati a recuperare una copia in pellicola del film (poche ne esistono nel mondo perché Meliès le bruciò) e a colorarla ma nel 1993 è avvenuto qualcosa di sorprendente: è stata recuperata una copia a colori realizzata dallo stesso autore francese. Così la fondazione Groupama e la Technicolor pour le Patrimoine du Cinéma hanno lavorato sui colori originali voluti da Meliès che già agli albori della settima arte ragionava sull’ulteriore evoluzione del cinematografo.
A 150 anni dalla nascita dell’autore francese tutto lo splendore della sua opera visibile per la prima volta a colori ci è stato restituito. Un restauro lungo, faticossissimo – 13375 immagini pulite e ricolorate – e costosissimo: 400 mila euro per 14 minuti di film (il più onoroso di tutta la storia del cinema). L’intera operazione è supportata dalla stampa di un preziosissimo volume che ricorda tutte le fasi della lavorazione anche con immagini sia del film che del periodo. Grande rilevanza è data all’immagine famosa con la luna in primo piano che viene colpita dalla navicella, utilizzata come logo da diverse aziende nel mondo e presente anche in alcuni video musicali; in realtà un errore di montaggio –il primo della storia del cinema – perchè l’atterraggio è ripetuto anche nella sequenza successiva. L’accompagnamento musicale è l’aspetto più innovativo dell’operazione perché si è scelta la musica elettronica del gruppo degli Air che hanno lavorato gratis, vista l’importanza storica dell’evento.