14/05/07 – RADIOCINEMA inaugura un nuovo spazio con “Incontri d’autore”. Si parte quest’oggi con l’ultimo sbarco in Italia del “Monty Python” Terry Gilliam.
“Non faccio differenza tra fantasia e realtà nella vita reale. I miei film sono un’ ispirazione di entrambi. Forse dipende dal mio stile di vita schizofrenico”. Formatosi presso la Facoltà di Fisica e poi di Scienze Politiche in America, suo paese natale, Gilliam ha cominciato ad imporsi al grande pubblico inviando i propri disegni alla rivista Help! di New York, dove venne assunto come illustratore. Nel 1969, rifugiatosi in Inghilterra per sfuggire alla guerra in Vietnam, fondò insieme agli inglesi Graham Chapman, John Cleese, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin la celeberrima compagnia umoristica inglese dei Monty Python ed è proprio sul set dello show-tv “Monty Python’s Fying Circus” che conobbe la sua futura moglie Maggie Weston.
Grazie al suo estro creativo sono nati alcuni tra i momenti più esilaranti che hanno caratterizzato i film “Monty Python”, “Brian di Nazareth” e “Monty Python – Il senso della vita” (Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes del 1983). Comico, regista, attore e illustratore, dunque un’artista a 360 gradi che è riuscito ad imporre la propria visione creativa nelle sue opere, nonostante i limiti imposti dalle esigenze di mercato dell’industria cinematografica. I suoi film sono caratterizzati da una forte componente visionaria, unita ad un gusto estetico molto particolare che, come lui stesso ha ammesso, “vuole spingere a grattare sotto la superficie, come Brazil (che ottenne due nomination agli Oscar per art direction e original screenplay,ndr) che è un film che divide le persone, o lo ami, o lo odi (…). Sono attratto dall’estrema bellezza e bruttezza. A me piace fare tutto con gran gusto e poi… farlo esplodere”.
Un regista, dunque, difficilmente incasellabile in un genere predefinito e che, nonostante il suo cattivo rapporto con lo star system hollywoodiano, nella sua carriera ha diretto grandi nomi come Johnny Depp ( Paura e delirio a Las Vegas – Fear and Loathing in Las Vegas), Robin Williams (La leggenda del re pescatore – The Fisher King, Leone d’Argento a Venezia nel ’91), Matt Damon, Monica Bellucci ed Heath Ledger (I fratelli Grimm e l’incantevole strega – The Brothers Grimm), Bruce Willis e Brad Pitt ( L’esercito delle 12 scimmie – Twelve Monkeys). Gilliam, presto di nuovo sul grande schermo con “Tideland”, ha sempre caratterizzato la sua filmografia con un’ironia di fondo al servizio di una più ampia satira sociale, che strizza l’occhio al gusto dell’assurdo di Buà±uel, in cui gli opposti, bello e brutto, antico e moderno, spesso si contrappongono, quasi a voler stravolgere le convinzioni di un pubblico che “può essere così disorientato e può faticare perchè spesso preferisce essere portato per mano (…). I miei personaggi sono in mezzo a fantasia e realtà “.
(Stefano Mifsud)