(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)
Ascolta le interviste di RADIOCINEMA, a cura di Giovanna Barreca, ai relatori della presentazione dello studio Open Cinema:
20/09/10 – All’interno dello spazio della Fondazione Ente dello spettacolo, in occasione della 67. Mostra del cinema di Venezia, è stato presentato il nuovo libro della collana “Frames” diretta dal Presidente Dario Edoardo Viganò: “Open cinema”, curato da Emiliana De Blasio e Paolo Peverini, docenti all’Università Luiss Guido Carli di Roma. Il sottotitolo è “scenari di visione cinematografica negli anni ’10”, perché la ricerca punta ad analizzare come sono cambiate le abitudini degli italiani nel rapporto con il grande schermo. Oggi, ad esempio, il 45,8% degli italiani va al cinema da una a tre volte la settimana, il 47,4 % meno di una volta al mese e il 60% va solo ed esclusivamente in multisale. L’Ente dello Spettacolo ha creduto nel progetto perché questo lavoro vuole costituire anche la prova che può esistere un rapporto stretto fra la ricerca universitaria, i professori e il mercato del cinema e tutto questo non può che essere un bene per l’intera industria creativa italiana. Quello adottato dai due docenti è un approccio innovativo rispetto al passato, che tiene conto cioè delle nuove tecnologie e dell’avvento di internet visto che il 33% degli intervistati ha dichiarato di scaricare in media 1 film al mese e il 21% da 4-6 nello stesso periodo di riferimento.
“Il cinema è un fenomeno complesso che non si esaurise più nella sala visione in sala. E forse non è mai solo questo: ne sono prova le esperienze di pre-cinema, gli esperimenti di Méliès, la commistione fra immagine in movimento e fiere popolari, persino il sogno cinematico di trasferire le immagini a distanza. Un sogno che si manifestava quando persino il cinema come lo conosciamo oggi non c’era ancora. Figuriamoci la televisione. Questo libro rappresenta il primo tentativo in Italia di descrivere un territorio ampio e complesso che va dalle strategie dell’industria cinematografica alle nuove forme di cinema cooperativo: dalle tante forme di riscrittura presenti nel web alle sperimentazioni più avanzate (e a volte visionarie come quelle del pre-cinema) che talvolta penetrano nel cinema mainstream, modificandone la storia e gli stili di fruizione” precisano i curatori che si sono avvalsi anche della collaborazione di Agnese Vellar, Mariacristina Sciannamblo, Donatella Selva, Giorgia Pavia ed Enrico Gandolfi.