Da Herzog a Michael Moore, tutti i punti di forza della nuova edizione del festival del Lido
31/07/09 – E` stata presentata ufficialmente ieri, in conferenza stampa, la 66/a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Il Presidente della Biennale Paolo Baratta ha spiegato che la kermesse dovrà coabitare con un cantiere per la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema il cui compimento è previsto per il 2011. Ha evidenziato, quindi, i molti cambiamenti logistici che sono stati apportati all`interno delle strutture del Lido. Per quanto riguarda la programmazione si è limitato a ricordare l`introduzione della nuova sezione:Controcampo italiano,tutta dedicata al cinema del nostro Paese, con la giuria composta da Carlo Lizzani, Marina Sanna e Giulio Questi. Marco Muller ha poi fatto un bilancio dei suoi 5 anni da Direttore della Mostra, sottolineando che questa edizione è sicuramente la più completa da lui diretta. Ha illustrato il programma nelle sue varie sezioni soffermandosi su Orizzonti, “uno spaccato dei diversi modi di fare cinema”, che ha a Cannes il suo corrispondente in Un certain regard. Un programma ricchissimo – ha continuato Muller – e dinamico, che vede in campo 25 paesi, 16 opere prime e 9 opere seconde. Ma soprattutto un Festival sempre più prestigioso grazie all’arrivo di due registi consacrati come Fatih Akin e Michael Moore, che prima d’ora non avevano mai presentato i propri lavori al Lido. Ma nel concorso spiccano anche gli italiani. Oltre a Giuseppe Tornatore, che mercoledì 2 settembre aprirà la manifestazione con “Baaria”, ci saranno anche Michele Placido con “Il grande sogno”, Francesca Comencini con “Lo Spazio Bianco” e l`opera prima di Giuseppe Capotondi, “La doppia ora”. A contendersi con loro il Leone d’Oro saranno
grandi del cinema mondiale come, appunto, Fatih Akin (con “Soul Kitchen”) e l’irriverente documentarista americano con “Capitalism: a love story”, ma anche Werner Herzog con “Bad Lieutenant: Port of Call New Orleans” – remake del “Cattivo tenente” di Abel Ferrara – e ancora Claire Denis con “White Material”, lo stilista Tom Ford con “Single man” e l`horror di George Romero “Survival of the dead”.
Inoltre – tra gli altri – John Hillcoat con l`adattamento del romanzo di Corman McCarty “The road”, Jacques Rivette con “36 Vues du Pic Saint-Lup”, il giapponese Shinya Tsukamoto con l`horror “Tetsuo – The bullet man”, l`iraniana in esilio Shirin Neshat che firma la trasposizione del romanzo dissidente “Women without men”,l`israeliano Samuel Moz con “Lebanon”. Fuori concorso arriveranno invece le tanto attese star americane: un ingrassato Matt Damon accompagnerà Steven Soderbergh per il suo thriller “The Informant”, mentre George Clooney, Kevin Spacey, Ewan McGregor e Jeff Bridges sono il poker d`assi della commedia demenziale di Grant Heslow, “The man who stare at goats”. Il Leone d`oro alla carriera verrà dato a John Lasseter pe ril lavoro della Pixar, che porterà in versione 3D “Toy story” e “Toy Story 2”. Ma non sono finiti gli straordinari autori presenti a Venezia: Abel Ferrara con la docu-fiction “Napoli Napoli Napoli”, Oliver Stone con “Out of the Border” e l`egiziano Yousry Nasrallah con “Shererazade tell me a story”. Accanto a loro i vecchi leoni del cinema italiano Francesco Maselli con “Anni Luce”, Giuliano Montaldo con “L`oro di Cuba”,e il documentario di John Turturro: “Prove per una tragedia siciliana”.
Ancora Italia per la sezione Orizzonti: con Luca Guadagnino (“Io sono l`amore”), Pappi Corsicato e Armando Testa (“Povero ma moderno”),Marco Simon Puccioni con “Il colore delle parole”, Serena Nono con “Via della Croce”, Elisabetta Sgarbi con “Deserto Rosa”, e Vincenzo Terracciano che porta alla Mostra “Tris di donne & abiti nuziali”. Si passa quindi alla nuova sezione del Festival Controcampo Italiano: si va da Tinto Brass, “Hotel Courbet”, a Tony D`Angelo (“Poeti”), a Manuele Filiberti con il melò all star “Il compleanno”. Tra i film di mezzanotte sempre molto attesi il thriller americano “Brooklyn`s Finest” di Antoine Fuqua che porterà al Lido Richard Gere e Ethan Hawke, l`action vichingo “Walhalla Rising” di Nicolas Winding Refn e ben tre film indiani: “Dehil-6” di Ratieh Omprakesh Meha e due del giurato Anurag Kasyap, “Gulaal” e “Dev.d”.
(LIA COLUCCI)