Un movimento di macchina fluido che dal dettaglio della pioggia che inonda violentemente l’asfalto lentamente sale verso l’alto per mostrarci una casa e un grosso fuoristrada. Un cellulare ci fa sapere che sono le 4 del mattino e lo sguardo pieno di rabbia dell’uomo al volante del veicolo (Russell Crowe) che si toglie la fede nuziale dal dito scaraventandola sui sedili posteriori, il gioco con un fiammifero acceso e la sua soggettiva verso l’abitazione sono inequivocabili: l’uomo sta per compiere qualcosa di terribile.
L’appassionante e drammatica prima scena (dove la tensione viene perfettamente creata da tutti gli elementi filmici ben equilibrati tra loro) di Unhinged – Il giorno sbagliato di Derrick Borte, in dvd per Eagle Pictures dal 13 gennaio, dopo la sua uscita nei cinema americano a fine agosto e in quelli italiani il 24 settembre con 01, è come un prologo che però racchiude già tutta la forza di un’opera che poggia su una sceneggiatura asciutta dove, come afferma il regista in uno degli interessanti contenuti extra del supporto: “Tutto va un po’ oltre la realtà anche se volevamo che sembrasse tutto autentico rispetto al mondo che avevamo creato”. Infatti la realtà irrompe nella seconda scena con diverse inquadrature spezzate, lo spettatore vede l’immagine come attraverso i pezzi di uno specchio rotto che deforma la visione totale; immagini della quotidianità di qualsiasi grande città dove il traffico la fa da padrone e la gente matura atteggiamenti aggressivi e molto violenti. Un fenomeno chiamato: “rabbia al volante” che è il protagonista del film perché come detto nel film: “alla gente arriva talmente tanta roba addosso che non regge”.
Nella terza scena Tom Cooper (Russell Crowe) è ancora al volante e non ha più uno scopo e quando Rachel (Caren Pistorius) – una giovane mamma alle prese con un divorzio difficile e un lavoro precario – gli suona violentemente il clacson perché l’uomo non è ripartito davanti ad un semaforo verde e lei è in ritardo – non gli importerà di superare i limiti con lei per darle una lezione, perché non gli importerà più delle conseguenze delle sue azioni. Non ha più un briciolo di umanità.
E il volto buio di Russel Crowe, il suo corpo enorme e goffo dall’andamento squilibrato e i suoi passi sempre più pesanti trasmettono perfettamente la caduta agli inferi di quest’uomo scena dopo scena, come la serie di morti e di violenza che provocherà la sua “lezione” a Rachel. Un’escalation dalla quale lo spettatore non potrà separarsi neppure un minuto perché un montaggio serrato – a volte giocato solo attraverso pochi cambi di immagini perché quasi tutto il film si svolge su due autovetture – non permette di distogliere lo sguardo.
Negli extra del dvd Crowe afferma che il regista si è ispirato a due film di Steven Spielberg: Duel e Lo squalo e proprio la tensione costante che lo spettatore ha vissuto ne Lo squalo è stata ricreata in questo thriller dove, come nel film del regista americano, domina una perfetta colonna sonora (qui di David Buckley) che contribuisce concretamente a tenere sempre altissima la tensione, persino quando Tom è in totale paranoia perchè ha perso per qualche minuto la sua preda e vaga per un groviglio di strade che sembrano tutte uguali o, come si dice nel film: “Sono come un groviglio di spaghetti”.
Un thriller che sceglie la cifra espressiva del racconto perché, oltre all’azione, permette allo spettatore di riflettere sulle dinamiche umane malate che si creano nella società di oggi. Proprio per permettere a qualsiasi spettatore di calarsi in quella realtà e sentirla vicina, le strade, i quartieri nel film sono totalmente anonimi anche se il set è stato creato a New Orleans, una delle città più caratteristiche degli Stati Uniti.
Consigliatissima la visione in lingua originale con sottotitoli in italiano permessa dal supporto e anche una seconda visione con commento del regista (primo extra) per approfondire il lavoro di messa in scena.
giovanna barreca