(Di Giovanna Barreca)
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05/10/10 – Un incontro speciale con Miro Grisanti porteremo a casa come ricordo tra i più piacevoli vissuti all’ottava edizione del Trailers FilmFest di Catania, perché, come è facile capire dalla sue parole, la passione è stata l’unica linea guida che, dai suoi esordi nel mondo del cinema sino ad oggi, ha giudato il suo lavoro e la sua vita. Ci ha sorpreso vederlo anche al workshop tenuto da Cute-xister per aiutare i ragazzi a realizzare un trailer di un film amato dai teenager. Ne abbiamo colto l’attenzione e la sensibilità di uomo che ha iniziato andando proprio a bottega – non a caso a Catania lo hanno definito l’artigiano del trailer – e, grazie all’attenta e scrupolosa lezione imparata sul campo ha oggi all’attivo oltre 1000 trailer. Tanti i ricordi di vita legati a filo doppio alla storia del cinema italiano: da Fellini (nel 1986 realizzò gli effetti speciali per il film Ginger e Fred e nel 1989 per La voce della luna), a Monicelli, a Sergio Leone, solo per citare alcuni di quelli che Grisanti ricorda con maggior affetto. Recependo prima di altri le nuove aspettative del pubblico e quindi anche come la comunicazione dovesse adeguarsi e trasformarsi al passare del tempo e delle abitudini, ha iniziato il lavoro sui trailer utilizzando la pellicola, moviole in 35 mm e oggi è passato al computer e al montaggio in digitale.
Nelle passate edizioni del Trailers FilmFest, Grisanti ha tenuto delle lezioni agli studenti e quest’anno, anche se era ospite con una rassegna dei suoi migliori lavori (visto il trailer di Dilliger è morto di Ferreri nel 1968, realizzato con metodi ingegnosi come specchi, cascate di polistirolo, Porcile di Pier Paolo Pasolini, Un borghese piccolo piccolo di Monicelli), non ha voluto rinunciare, ancora una volta, al confronto con i giovani catanesi.