(Dalla nostra inviata Giovanna Barreca)
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13/12/10 – Lo sceicco bianco di Federico Fellini, alla sua seconda regia con un Alberto Sordi laico, fu la grottesca rappresentazione di un mondo degradato dalle illusioni luccicanti della società dello spettacolo. E’ il film che Carlo Verdone ha scelto per parlare della sua formazione come regista all’interndo di Figli & amanti, al 28° Torino film festival. Come l’anno scorso, ci sono 5 registi italiani invitati per vedere insieme ad pubblico un film che li ha profondamente ispirati, verso il quale sentono di avere un debito spirituale e/o formativo. Verdone non si è risparmiato e ha parlato a lungo di un film dove l’amato Sordi era in grado di stimolare un giovane attore alle prime armi allo scambio di battute veloci: “Secondo me questo film, I vitelloni e Un americano a Roma, contengono tutto quello che Sordi avrebbe fatto nel suo futuro” ha precisato l’attore, che riconosce al grande mattatore una comunicazione con il pubblico unica. “Si tratta di un dono meraviglioso e questa partecipazione è un privilegio che si conquista con modestia e umiltà”.
Nella sceneggiatura scritta dallo stesso Fellini con Tullio Pinelli e Ennio Flaiano da un soggetto di Michelangelo Antonioni, Sordi è l’attore di fotoromanzi che la giovane Wanda (Brunella Bovo) – a Roma per il suo viaggio di nozze – va a scovare sul set, lasciando di nascosto hotel e novello sposo. Il suo eroe la delude al punto da provocarne un goffo tentativo di suicidio ma poi tutto, compresa la visita programmata in Vaticano dal marito, si svolgerà nella più completa tranquillità. Verdone ha invitato il pubblico a riflettere su come Fellini facesse muovere non tanto la macchina ma gli attori perché “si ha senso del ritmo nel girato e nel montaggio anche con camera fissa”.
A Verdone è stato chiesto anche del suo prossimo film da un pubblico che ha gremito la sala, ma lui non dice nulla di più di quello già accennato a Venezia su una sceneggiatura che parte da tre mariti separati che devono contendersi la tutela dei figli. Nel cast sicuramente ci sarà Micaela Ramazzotti. Poi ha parlato del suo festival sulla comicità che potrebbe spostarsi a Stresa dove l’amministrazione comunale ha mostrato grande interesse: “Con Mario Sesti e Angela Prudenzi vorremmo che il festival fosse soprattutto un momento di studio – dal punto di vista didattico – e di pura cronaca storica, visto che c’è un grande buco nero sull’argomento dal ’45 al ’75”.
L’attore e regista ha infine firmato autografi e si è prestato alle foto di rito, promettendo di tornar presto.