03/12/08 – Zombi, astronavi, storie di visionaria tossicodipendenza, commedie nere e thriller avventurosi; quello di Danny Boyle è un cinema mutante che ancora una volta riesce a spiazzare, accogliendo al suo interno l`ennesimo tassello inaspettato: una commedia bollywoodiana dal retrogusto mistico e `sentimentaleggiante`. Ma andiamo con ordine. Sullo sfondo, il tv show Chi vuol esser milionario?; in primo piano – imbarazzato ma favorito dalla sorte – il giovane concorrente Jamal, che viene dai bassifondi di Mumbay e pare destinato al trionfo. Il pubblico s`infiamma ma la polizia s`indigna e il povero Jamal verrà trattenuto poichè sospettato di imbrogliare. In commissariato racconterà l`incredibile storia della sua vita e del suo perduto amore, spiegando anche i motivi della sua “fortuna”. Non è facile etichettare questo film, e forse non è neanche importante. Commedia sentimentale? Racconto sulle mille contraddizioni di un paese come l`India? Opera sul destino e sul “nulla è per caso”?
E’ In queste domande e non nella loro risposta, che risiede il fascino del film. Boyle non sceglie una strada sola ma – pur approfondendone poche – le percorre tutte e, aiutato da una sceneggiatura attenta e ben strutturata, più che un senso di smarrimento e indecisione, riesce a infondere alla sua opera un senso di continua sospensione. Materiale inafferrabile quindi, sfuggente quanto basta per catturare la curiosità di chi osserva. C`è un umorismo genuino, ci sono lampi di suspense, c`è la storia di due fratelli e della loro scalata alla criminalità , c`è l`India dei ricchissimi e dei poveracci e c`è l`America esportatrice di format televisivi: la confusione è dietro l`angolo ma, alla fine, è la fluidità a prevalere su tutto. Peccato solo per alcuni momenti che cedono troppo alla prevedibilità e per l`happy end ricoperto di una discutibile glassa dolciastra. Ma The millionaire, non è un film che necessita di chissà quale finale: il valore di quest`opera va ricercato nel totale e non nel particolare.